11 ottobre 2017 17:48

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Non capisco se sono poli o no. È difficilissimo, dio santo. Come lo capisco quando è il caso di tornare alla monogamia?
–Pretty Over Lusty Yearnings

Secondo me tu non sei poli, POLY, e questo perché secondo me non lo è nessuno. Così come secondo me nessuno è monogamo. Il poliamore e la monogamia non sono – a mio avviso – orientamenti sessuali, bensì modelli di relazione. E se il modello poliamoroso ti rende infelice, POLY, forse per te non va bene. Ma devi anche chiederti se a renderti felice è il poliamore o le persone con cui lo pratichi. Chi ha una pessima relazione monogama raramente attribuisce i suoi mali alla monogamia, ma spesso i pregiudizi contro i modelli di relazione non tradizionali, per non dire di quelli nei confronti del sesso, spingono le persone a incolpare della propria infelicità il poliamore, quando la vera causa non è il tipo di relazione, POLY, ma le persone.

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Sono una venticinquenne che ha un rapporto poliamoroso con un uomo sposato di circa vent’anni più grande. È di gran lunga la relazione migliore che abbia avuto. Ma è successa una cosa che mi crea qualche tensione. Siamo andati con degli amici a visitare un birrificio con un ottimo ristorante. Un posto splendido, e sono sicura che alla moglie dell’uomo con cui ho questa relazione sarebbe piaciuto se fossimo andati tutti insieme. Lui gliene ha parlato, e la risposta di lei è stata NO, non voleva andarci perché non le piaceva “la roba usata”. Mi ha fatto sentire sporca. E dal modo in cui lui ha liquidato la cosa mi sembra chiaro che non è la prima volta. Io mi sono fatta in quattro per proporgli posti in cui pensavo gli sarebbe piaciuto andare insieme. Non so se sono solo offesa – se, come sembra a me, è un atteggiamento infantile – oppure un avvertimento sullo scarso rilievo che occupo nella loro gerarchia. Non so se aprire la questione perché, ogni volta che esprimo una necessità o una paura, loro mi bollano come una piantagrane che va in cerca di attenzioni. È una moda di cui non sono al corrente? Devo affrontare il discorso a tutti i costi oppure continuo a stargli fuori dai piedi, e col mio fidanzato vado un po’ dove mi pare?
–Treated With Outrage

Fatico molto a conciliare due affermazioni, TWO: “È di gran lunga la relazione migliore che abbia avuto” e “ogni volta che esprimo una necessità o una paura, loro mi bollano come una piantagrane che va in cerca di attenzioni”. Forse in passato hai avuto relazioni così tremende da far crollare l’asticella di “migliore in assoluto” tragicamente in basso. Ma prendere sul serio i bisogni e le paure del partner è solo una delle caratteristiche di una relazione sana, figuriamoci di quella “migliore in assoluto”.

Ciò detto… io non ti conosco e non so come sei fatta. È perfettamente possibile che tu esprima i tuoi bisogni e le tue paure in modo tale da dare l’impressione – o forse è davvero così – di voler piantar grane e andare in cerca di attenzioni. La percezione dei rapporti interpersonali, così come di tutto il resto, è soggettiva.

Quello che per una persona è un modo del tutto ragionevole di esprimere bisogni e timori, a un’altra può sembrare un atteggiamento melodrammatico volto a manipolare le emozioni. Per potermi fare un’opinione ed emanare un verdetto, TWO, dovrei raccogliere le testimonianze del tuo fidanzato e di sua moglie.

Ciò detto… È veramente un pessimo segno che la moglie del tuo fidanzato vi abbia definito entrambi “roba usata”. Mi spinge a chiedermi se a lei il poliamore vada davvero. C’è chi è poli per costrizione (Ppc), ovvero ha accettato di aprire il matrimonio o la coppia non perché lo vuole, ma perché gli è stato dato un ultimatum: “O diventiamo aperti/poliamorosi o è finita”. Nelle situazioni di Ppc più riuscite, la parte Ppc della coppia si rende conto che le sue paure erano eccessive, scopre che il poliamore/coppia aperta gli va bene, comincia a praticarlo e smette di essere Ppc. Ma i Ppc che non cambiano idea (o non l’hanno ancora cambiata/devono ancora cambiarla) sono soliti darsi a piccoli atti di sabotaggio per comunicare il loro scontento peraltro perfettamente comprensibile. Non avendo mai voluto essere aperti/poli, intendono ora dimostrare che diventare aperti/poliamorosi è stato un errore e/o punire il partner che ha dato l’ultimatum. Il tipo di sabotaggio più comune per un Ppc? Mettere a disagio il o i partner secondari del proprio partner primario e fargli capire che non sono i benvenuti.

Come tu (probabilmente) sai (e se non lo sai stai per scoprirlo), nei rapporti poliamorosi esistono regole di ogni tipo (talvolta assolutamente arbitrarie, ma anche assolutamente importanti). Se una delle regole di loro due è “Mia moglie non vuole sapere niente della mia fidanzata”, TWO, allora i tuoi consigli sui ristoranti cadranno nel vuoto. Essere poli significa destreggiarsi fra le regole (chiedendo a volte di modificarle) e tenere in equilibrio sentimenti, bisogni e paure di più individui. Tu devi mostrare rispetto per le loro regole, TWO, perché loro due sono i rispettivi partner principali. Ma il tuo fidanzato e sua moglie devono a loro volta mostrare rispetto per te. Sarai anche secondaria, ma i tuoi bisogni, le tue paure e i tuoi sentimenti vanno tenuti in considerazione. E se le loro regole ti fanno sentire insultata, svilita o troppo in basso nella scala gerarchica del totem poliamoroso, allora li devi scaricare.

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Poco tempo dopo esserci conosciuti, mia moglie mi disse che non le importava con chi andassi a letto. Io all’epoca non volevo andare a letto con nessun’altra. Col tempo però siamo diventati semimonogami. È cominciato tutto un giorno che le ho messaggiato dall’ufficio una mia fantasia, e arrivando a casa la fantasia era lì che mi aspettava. Divertente, sia chiaro, ma non una cosa di cui sentissi il bisogno. Dopo aver giocato per un paio di anni con altre persone, insieme, in privato e nei locali, lei mi ha detto di voler aprire la coppia. Allora mi sono trovato una fidanzata, mi sono divertito finché non è scemata la nuova energia relazionale (Ner), dopodiché ho detto basta. A un certo punto mia moglie ha trovato un ottimo lavoro dall’altra parte dello stato e io sono rimasto dov’ero per vendere la casa. E mi sono trovato una nuova fidanzata. La Ner è scemata anche lì, ma ci piacciamo ancora molto, e abbiamo discusso la possibilità di mantenere una relazione secondaria a distanza una volta finito di traslocare. Venendo al problema: ieri sera mia moglie mi ha confessato che la coppia aperta la rende infelice; non solo la mia fidanzata, il cui monopolio del mio tempo nei giorni feriali può legittimamente preoccupare, ma tirando in ballo anche la fidanzata precedente che vedevo solo una sera alla settimana. Allora le ho detto che avrei lasciato la fidanzata immediatamente. La persona più importante per me è mia moglie, e non voglio che soffra per nessuna ragione. Allo stesso tempo, mi ha detto di non lasciare la mia fidanzata. Non voglio illudere quest’ultima dicendole che va tutto bene, mentre mia moglie, che non vuole più essere poliamorosa, mi dice di non lasciarla. Cosa devo fare?
–Dude Isn’t Content Knowing Priority Is Crushingly Sad

Magari tua moglie vuole che scarichi la fidanzata senza doversi sentire in colpa per il suo cuore spezzato, DICKPICS, perciò prima ti dice che è infelice e non vuole più essere poli, e poi aggiunge che la fidanzata non devi lasciarla. O forse ti mette alla prova: ai suoi occhi, scaricare una fidanzata che non sei tenuto a scaricare sarebbe un segnale che davvero è lei, tua moglie, la persona più importante, e che vuoi dare la precedenza alla sua felicità anche se lei non fa lo stesso.

Ma tra scaricare e non scaricare esiste una via di mezzo, DICKPICS: spiega alla fidanzata cosa sta succedendo – ha il diritto di saperlo – e metti la relazione con lei in pausa. Vendi questa casa, porta il culo da tua moglie e continuate a parlare finché non capirete cosa, per tutti e due, va bene da qui in poi: coppia totalmente chiusa, aperta ma solo alle avventure sessuali condivise, oppure aperta con permesso di fidanzate (e fidanzati). Buona fortuna.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Questa rubrica è stata pubblicata su The Stranger.

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