17 gennaio 2018 17:06

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Faccio di mestiere la dominatrice, e in cinque anni pensavo di averle viste tutte. Quello che devo raccontarti, però, ha lasciato a bocca aperta tutta il mio giro bdsm. Un tizio di mezz’età, all’apparenza sanissimo, ha prenotato me e una collega per un’ora di giochi molto soft, da concludersi con una pioggia dorata. Non si è fatto torturare palle e cazzo, non aveva il cockring, non ci sono stati traumi in zona uccello né giochi col culo, niente sonde né cateteri, o masturbazioni violente. Lo abbiamo portato in bagno e si è sdraiato sulla schiena, facendosi una sega col preservativo mentre la mia amica gli stava sopra in piedi facendo la pipì, con me che intanto gli dicevo una serie di cose cattive/stimolanti e tenevo d’occhio a che punto era. Insomma a un certo punto lui viene… e dall’uccello gli esce solo sangue. Lui non era chiaramente preoccupato né sembrava che stesse male. Si è tolto il preservativo da solo, per cui quel che era successo lo sapeva. E dopo non ha detto una parola! Se è per questo, neanche prima ha fatto NIENTE per prepararci alla cosa. Non stiamo parlando di una gocciolina di sangue nello sperma: era solo sangue. Noi non l’abbiamo più rivisto. Era un mostro o un vampiro? Sta morendo? Te lo chiedo seriamente.

–Mistress Echo

P.S. Poi sono tornata in bagno, e coi guanti ho tirato fuori dal cestino il preservativo per fotografarlo. Solo così si può capire quanto sangue c’era.

“Puoi dire a Mistress Echo che il suo cliente non era né un mostro né un vampiro, e che probabilmente non morirà a breve”, risponde il dottor Stephen H. King, urologo specialista. “Ha semplicemente incontrato una persona affetta da ematospermia, ovvero presenza di sangue nello sperma”.

Benché a vedersi sia allarmante – quella foto non riuscirò mai più a scrostarmela dai bulbi oculari, grazie – il dottor King mi assicura che non c’è da preoccuparsi, in quanto l’ematospermia è quasi sempre benigna. Anche se aveste fatto giochi o torture a palle e cazzo, o se le fosse fatte lui da solo prima di incontrarvi, pratiche come quelle difficilmente ti portano a riempire un preservativo di sangue.

“Lo sperma proviene perlopiù dalla prostata e dalle vescicole seminali, che si trovano all’interno del bacino, rispettivamente dietro e sotto la vescica”, spiega King. “Solo una minima parte dell’eiaculato è prodotta dai testicoli”, che perlopiù si limitano a pompare ormoni e spermatozoi. “La ghiandola prostatica e le vescicole seminali (che sono ghiandole a loro volta) conservano i liquidi, e lunghi periodi di astinenza possono portare a un iperdistensione dei tessuti, con un relativo aumento della possibilità di microlacerazioni e, in casi come questo, di emorragie”.

Sborrare con regolarità non solo diminuisce il rischio di cancro alla prostata, come vari studi dimostrano, ma riduce anche quello di riempire di sangue un preservativo spaventando la dominatrice della porta accanto. Due ottime ragioni per svuotarsi le palle, ragazzi, e mi rivolgo a chiunque abbia le palle, perché come ci insegna il Grande Libro di Tumblr, non tutti i maschi hanno le palle e non tutte le palle sono attaccate a un maschio.

“Queste ghiandole, inoltre”, prosegue il dottor King, “sono ricoperte da muscoli lisci che si contraggono per espellere i liquidi. In caso di contrazione eccessiva – in pratica se hai un orgasmo della madonna – qualche vaso sanguigno nelle vicinanze può rompersi, e un po’ di sangue può filtrare nello sperma”.

La reazione imperturbabile del vostro cliente probabilmente segnala il fatto che non era la prima volta, ME, perché i maschi, trovandosi del sangue nello sperma – o solo del sangue anziché dello sperma – perlopiù vanno fuori di testa.

“In base alla mia esperienza, gli uomini che per la prima volta trovano un po’ di sangue nell’eiaculato si prendono un tale spavento che dal medico ci vanno di corsa, e in genere il medico gli dice di non preoccuparsi, a meno che la cosa non persista”, dice il dottor King. “Se l’ematospermia continua, peggiora o è accompagnata da sintomi come dolore, difficoltà nella minzione o deterioramento generale della salute, allora il medico è assolutamente raccomandato”.


Ma tornando al vostro cliente, ME: se per lui quegli schizzi di sangue non erano una novità, l’educazione avrebbe voluto che a cose fatte affrontasse il discorso (“Sto bene, non è niente”). Se è una cosa che gli succede con regolarità, allora avrebbe dovuto avvertirvi. Questo almeno stando alla mia edizione immaginaria del Galateo di Donna Savage.

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Sono un uomo anziano, per la precisione di 68 anni (scorpione, se casomai servisse). Gran mandrillo da sempre, dagli anni sessanta a fine anni ottanta mi sono molto divertito con una serie di amanti. Pensavo che invecchiando mi passasse, e che sarei riuscito a pensare a cose diverse dalla fica. Il problema è che evidentemente non mi è passata affatto. Mi piacciono le donne sui trenta/quaranta, ma non so bene come loro mi vedano. Eviterei di rendermi ridicolo con avance indesiderate, ma la verità è che sono ancora arrapatissimo. Che devo fare?

–Not Ready For The Nursing Home

Puoi rivolgerti a delle professioniste (la soluzione più veloce), puoi cercare trenta-quarantenni a cui piacciano gli uomini sui settant’anni (la gerontofilia esiste), puoi frequentare cinquanta-sessantenni giovanili nell’aspetto e/o nello spirito (sono tantissime, NRFTNH, e spesso si ritrovano fra loro a lamentarsi di come ai coetanei maschi interessino solo le donne più giovani), oppure puoi fare tutte queste cose insieme.

Ma per favore non pensare che casa di riposo significhi fine della vita sessuale. Leggo spesso di epidemie veneree in case di riposo e residenze assistite. Anche se la gente non ha voglia di pensare alla sessualità degli anziani, così come evidentemente gli anziani non hanno voglia di pensare alle precauzioni (o non riescono a procurarsele), un sacco di vecchi mandrilli sono ancora in giro a smandrillare. (Ah, e l’astrologia è una stronzata, NRFTNH, che tu sia scorpione non ha alcun significato. Mai lo ha avuto e mai lo avrà.)

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Mio marito è un feticista dei piedi. Sentirmi la sua lingua fra gli alluci mentre me li venera non mi procura alcuna eccitazione. Mi sembra anzi di calpestare a piedi nudi dei lumaconi in giardino. Per il resto, la nostra vita sessuale va bene. Prima di sposarci avevo deciso di fare buon viso (o diciamo smorfia) a cattivo gioco, e accettare con buona pace questo bizzarro aspetto della sua sessualità. Adesso però non ci riesco più. Gliel’ho detto, e lui mi ha chiesto il permesso di andare alle serate di modelle piediste. Non ci sarebbero rapporti sessuali, ma potrebbe toccarsi in presenza di queste modelle (e di altri maschi!). A mio avviso questo violerebbe il nostro impegno alla monogamia e le promesse che ci siamo fatti sposandoci. Seguo con piacere il tuo podcast e so che sei favorevole alle relazioni aperte. Ma ribadisci anche spesso il tuo rispetto per la monogamia e il valore dell’impegno che comporta. Noi ci troviamo in difficoltà. Un consiglio, per favore.

–Throwing Off Expectations

“Amore incondizionato” è una bella espressione, TOE, ma la monogamia è una delle (legittime) condizioni in base alle quali hai accettato di sposarti, così come per tuo marito era una condizione dichiarata o implicita (e altrettanto legittima) poter esprimere questo aspetto della sua sessualità. Se vuoi modificare unilateralmente i termini e le condizioni di utilizzo del vostro matrimonio, TOE, devi anche riaprire il tavolo dei negoziati e trovare con tuo marito un nuovo accordo che vada bene a entrambi (ma lascialo andare a quella serata, santiddio!).

(Traduzione di Matteo Colombo)

Questa rubrica è stata pubblicata su The Stranger.

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