13 giugno 2018 17:05

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Senza curiosare, mi sono imbattuto nei messaggi scambiati da mia moglie “Mary” con un certo “Jeremy”, dal contenuto molto sessuale. Per me non sarebbe stato un problema se me l’avesse detto subito, ma la faccenda va avanti da prima che ci conoscessimo (stiamo insieme da dieci anni). Dice di non averlo mai incontrato di persona (pur comunicando con lui da più di dieci anni!) e che questa era l’unica cosa che faceva con la consapevolezza di trasgredire. Se l’avessi saputo, ripeto, non sarebbe stato un problema. Non mi sta bene che lei vada con altri, ma so che un flirt innocuo può essere una valvola di sfogo. Ho però problemi di ansia e depressione, e tutto questo senza dubbio li innesca. Non mi va di ficcare il naso e voglio fidarmi di lei, ma al momento ho difficoltà su entrambi i fronti. In passato non mi aveva mai sfiorato il pensiero che Mary potesse fare qualcosa di minimamente disonesto. Il fatto che me l’abbia tenuto nascosto da quando la conosco, però, ha messo in dubbio questa convinzione. Vorrei evitare di affrontare continuamente il discorso con lei, ma fatico a trattenermi. Secondo te cosa dovrei fare?

–Upset In The Midwest

Penso che tu debba fartene una ragione, UITM. Facile a dirsi, me ne rendo conto, specie se si è gravati dal doppio peso dell’ansia e della depressione. Ma se è vero che per te, qualora l’avessi saputo, non sarebbe stato un problema – se non c’era motivo che Mary ti nascondesse questa sorta di relazione stabile – il modo migliore per dimostrarglielo è darle il via libera a posteriori.

Hai ragione, UITM: Mary non avrebbe dovuto nascondertela. Ma ha dato per scontato, evidentemente sbagliando, che quei messaggi sarebbero stati un problema per te. Ipotesi legittima, da parte sua, visto che scambiarsi messaggi erotici con uno sconosciuto è considerato come una “trasgressione” dai più. Se da un lato questo aggrava leggermente la sua omissione, è anche vero che, nel nostro contesto culturale, qualsiasi cosa viene considerata come tradimento – meglio che taccia su idiozie come il concetto di “microinfedeltà” e gli idioti che promuovono certe idee malsane – con la conseguenza che le persone non solo perdono il senso delle proporzioni (ah, se potessimo vivere in un mondo dove per tutti un flirt innocente non fosse chissà cosa!) ma anche le parole per discutere con sincerità del nostro bisogno di ricevere qualche innocua conferma erotica da chi non ha l’obbligo di trovarci attraenti, vale a dire non da un coniuge o da un partner.

Mettiti per un attimo nei panni di Mary. Quando avrebbe dovuto parlarti di Jeremy? Come avresti reagito se lei, al vostro terzo o quarto appuntamento, alzando gli occhi dal menù ti avesse detto: “C’è un tizio con cui mi scambio messaggi erotici… be’, ecco, da alcuni anni. Nella vita reale lui non mi interessa, non ci siamo neppure mai incontrati, ma i suoi messaggi mi fanno piacere e vorrei proseguire lo scambio. Spero che non sia un problema”? L’avresti scaricata su due piedi, ho ragione? Lei non voleva smettere, non sapeva come dirtelo, ha esitato e nel frattempo… sono passati dieci anni. Se non c’è altro – se non emergono ulteriori altarini – dalle il via libera a posteriori.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Mi trovo in una situazione insolita. Ho conosciuto una ragazza che mi fa impazzire. Non era particolarmente interessata a me, se non per bere qualcosa insieme ogni tanto. Voleva solo che fossimo amici. Qualche mese dopo l’ho incontrata in un bar. Abbiamo bevuto più di quanto potessimo reggere e siamo finiti a letto. A quel punto ho pensato che avremmo cominciato a frequentarci. Sono passate alcune settimane, durante le quali lei ha sempre trovato qualche scusa per non uscire insieme. Poi, una sera, mi ha mandato un messaggio dicendo che voleva vedermi, ma ho capito che era un po’ brilla. Siamo di nuovo usciti a bere, e di nuovo siamo finiti a letto. La settimana dopo è successa la stessa cosa. Quando la cerco di giorno non è mai interessata, ma quando mi chiama di notte corro da lei come un cane affamato (purtroppo, per via dello stress e del troppo lavoro, quando vado a casa sua di solito non mi viene duro, e questo è diventato un grosso problema). È molto attraente, e mi sorprende che sia interessata a me, ma capita solo quando è ubriaca. Oltre all’aspetto fisico, di lei mi piacciono il carattere e l’intelligenza. Non so che cosa l’attragga in me, forse sono solo il tizio che chiama quando ha voglia di fare sesso, ma ultimamente in quel senso sono un disastro. L’ultima volta che ci siamo visti mi ha detto che vuole smettere di bere. Può darsi che non mi cerchi più. Ecco la mia domanda: vale la pena che io insista, se riesco a risolvere il problema della disfunzione erettile? O devo semplicemente lasciar perdere, e se una sera mi ricontatta dirle: “Scusa, ma no”? È evidente che mi sta usando. Ma chiacchieriamo piuttosto bene, pur essendo entrambi ubriachi, e in un certo senso sembra che tra noi ci sia qualcosa. Tu cosa ne pensi?

–Summoned With A Text

Le interessi per una cosa sola (il sesso) e solo in certi momenti (quand’è ubriaca, arrapata e senza alternative)… in più, per convocarti le basta un messaggio ubriaco a tarda notte. La verità, SWAT, è che come situazione non è affatto insolita: milioni di persone sono convocate in quel modo. Finché chi è convocato non desidera da chi convoca altro che sesso, evviva: tutti scopano e nessuno soffre. Ma se la persona convocata vuole di più – se il convocato prova nei confronti del convocante sentimenti non corrisposti – la persona convocata finirà per soffrire. Perché ciò che il convocante sta dicendo, in sostanza, è: “Io voglio fare sesso, non voglio te”. Il sesso, pur piacevole, contiene in sé un rifiuto che brucia, ed è un dolore che con il passare del tempo cresce.

La risposta è quindi sì, smetti di rispondere alle sue convocazioni da ubriaca. Dille che vuoi andare oltre il sesso e che se lei non è interessata ad approfondire, tu non sei interessato a lei. Quanto ai tuoi problemi di erezione, SWAT, prova a fare sesso da sobrio, a un’ora meno tarda, e con qualcuno che non consideri il tuo uccello come un premio di consolazione. Scommetto che si risolveranno all’istante.

***

Sono un uomo transgender, la mia ragazza è una donna transgender, e siamo arrivati a un punto morto. I momenti di intimità sono rari, la comunicazione ridotta al minimo, e io, pur volendole un bene dell’anima, ho smesso di apprezzarla come persona e non voglio più sposarla. Ho pensato di chiederle di aprire la coppia, ma dubito che la soluzione sia quella. Come si fa a concludere un rapporto di lunga durata?

–Help Relationship Transition

Qualunque cosa tu faccia, HRT, ti prego, ti prego: non chiederle di aprire la coppia, se la verità è che vuoi andartene. È una cosa che le persone che vogliono andarsene fanno spesso, ed è il motivo per cui molti pensano che la richiesta di aprire un rapporto sia il segnale che quel rapporto è condannato. Chi vuole andarsene ma chiede di aprire la coppia finisce inevitabilmente per andarsene. Chi vuole la coppia aperta e chiede la coppia aperta di solito rimane. Ma siccome le coppie aperte in genere non ne parlano pubblicamente (preferendo spesso essere percepite come monogame), la gente viene a sapere delle richieste non sincere che precedono una rottura e trae la conclusione che tutte le richieste di quel tipo non siano sincere.

Detto questo, HRT, come si fa a concludere un rapporto di lunga durata? Usando le parole. E se le due paroline magiche sono “ti amo”, quelle tragiche sono “ti lascio”. Se i momenti di intimità sono rari e la comunicazione ridotta al minimo, la tua futura ex futura sposa non dovrebbe rimanerne sconvolta.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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