24 ottobre 2018 17:16

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Ciao Dan: sono un giovane adulto omosessuale che cerca consigli sul kitten play, i giochi di ruolo a tema felino. Mi intrigano molto e non so da dove cominciare. Mi eccita che mi chiamino “gattino”, ma non so come spiegare le mie fantasie né il desiderio di metterle in pratica alla persona o alle persone che mi piacciono. Qualsiasi consiglio è ben accetto.

–Constructive Advice Thoughtfully Sought

Ciao, CATS: io sono un omosessuale adulto non tanto giovane che non ha grandi consigli da offrirti sulle fantasie feline. Ho incontrato un sacco di cagnolini gay allo stato brado – nei vari eventi leather/fetish – ma in vita mia ho conosciuto soltanto una gattina, e appunto era femmina (in inglese le gatte sono chiamate “queen”, i gatti “tom” e i gruppi di gatti “glare”).

Ma Amp Somers, che conduce il programma di educazione sessuale aperto a ogni fantasia Watts the safeword, mi assicura che i gattini maschi esistono eccome.

“Il kitten play è una sottocategoria dei giochi di ruolo a tema animale”, spiega Somers. “Sono forme di dominio e sottomissione in cui si impersona l’animale, usando accessori (maschere, code, collari) o imitandone i comportamenti tipici. Ma soprattutto, e questo vale per tutti quelli che li praticano seriamente, sono giochi che non coinvolgono mai animali veri”.

Le fantasie canine sono (di gran lunga) le più comuni, e piacciono molto ai gay giovani (vi prego di non confondere cagnolini e gattini con i gay noti come orsi e lontre. Nel primo caso si tratta di un gioco di ruolo feticista, nel secondo è questione di tipologie fisiche, autoaffermazione e comunità.) Ma come mai le fantasie animali piacciono tanto ai feticisti più giovani?

“Giochi come questi permettono di avvicinarsi al feticismo con o senza partner, e in modo giocoso”, risponde Somers. “Chi li pratica può avere un primo contatto con il mondo Bdsm senza doversi infilare in una sala sotterranea buia, farsi legare o affrontare qualsiasi cosa possa intimorire un novizio dell’ambiente. È perfetto come feticismo di base”.

Quanto a come esprimere le tue preferenze sessuali, CATS, quella è una cosa a cui devi arrivare da solo. “Io immagino che CATS abbia già un’idea di come dev’essere per lui il kitten play, e scommetto che è diversa da come me lo immaginerei io, e dall’idea che possono essersene fatti i lettori», osserva Somers. “CATS cos’è, un gattino addomesticato che se ne sta pigramente al sole? Un gatto curioso, educato e docile che ama le coccole e le ricompense? Oppure un randagio irrequieto, dispettoso e ribelle?”.

Per entrare in contatto con gli ambienti feticisti, Somers consiglia di usare Internet. “Io con il pet play ho cominciato così, dice. “Su siti come kitten-play.com si trovano articoli approfonditi scritti da chi lo pratica, link a risorse di vario tipo e forum dove uno come CATS può farsi una cultura. Altri siti come FetLife o Facebook mettono a disposizione gruppi più privati per ‘conoscere’ persone, chiedere informazioni più specifiche, trovare eventi nella propria zona e fare nuove amicizie. Se invece preferisce i materiali video, su YouTube ci sono diversi creatori di contenuti (come ‘Scream Kiwi’) che parlano dei loro gusti in modo divertente, istruttivo e personale. Una volta che CATS avrà trovato l’identità che gli calza e stabilito cosa cerca nel kitten play, sarà in grado di comunicare al/ai partner i suoi gusti e i suoi desideri”.

Date un’occhiata al programma di Amp Somers Watts the safeword su YouTube e seguitelo su Twitter: @Pup_Amp.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Sono un gay maschio, e un mio caro amico mi ha messo in una posizione difficile. Questo amico è sposato con suo marito da quindici anni, e hanno entrambi il permesso di “divertirsi”. Io non sono interessato alla relazione aperta, e il mio fidanzato credo nemmeno. Ogni tanto dopo il lavoro passo a casa di questo amico a comprare l’erba, e quando arrivo lui è sempre solo. Dopo aver scherzato sul fatto che prima o poi mi avrebbe aperto nudo, un giorno l’ha fatto. (Mi aveva avvertito, ma sinceramente non pensavo lo facesse davvero). È stato molto imbarazzante, e lui se n’è reso conto. L’ultima volta che sono stato a casa sua era di nuovo nudo, e stavolta si è fatto una sega completa davanti a me. Mi ha chiesto di partecipare, e gli ho risposto che non potevo perché con il mio fidanzato non si è mai parlato di cose del genere. Domani dovrei passare di nuovo dal mio amico, che mi ha chiesto di andare presto perché il marito torna a casa prima dal lavoro. Il che mi fa pensare che il marito non sarebbe d’accordo. Con quest’ultimo io non ne ho fatto parola, e nemmeno con il mio fidanzato, perché non voglio che si creino casini, e perché speravo che il mio visibile disagio mettesse fine alla cosa. Qualche idea su come gestire la situazione con delicatezza facendolo smettere senza ferire i suoi sentimenti?

–Undressed Naked Friend Really Is Engineering Needless Drama

Il tuo “caro amico” è uno stronzo, UNFRIEND. Sta violando una quantità di norme sociali – prima fra tutte quella di non farsi una sega completa davanti a chi non ha entusiasticamente espresso il suo consenso, anche nota come “regola della fu carriera comica di Louis C.K.” – sfruttando il tuo rispetto di altre norme sociali (non essere sgarbati, sdrammatizzare anziché cercare lo scontro, rispettare l’altrui sensibilità) per violare impunemente anche te. Lo stronzo ti sta molestando, e tu non gli hai detto a chiare lettere di smetterla.

L’unica ragione che hai fornito per il fatto di non esserti masturbato a tua volta è che “con il fidanzato non si è mai parlato di cose del genere”. Lui, egoisticamente, ha interpretato le tue parole così: “Ne ha voglia anche lui, e magari dopo aver ‘parlato’ con il fidanzato lo farà”. Mi dispiace, UNFRIEND, ma dovrai essere duro: “Devi smetterla. È una mancanza di rispetto, manca il mio consenso e mi fa incazzare”. Non preoccuparti di ferire i suoi sentimenti – è chiaro che lui non si cura dei tuoi – e cercati qualcun altro da cui comprare l’erba.

Ho una domanda sulla risposta che hai dato a JACKS, il responsabile che si è imbattuto in un suo dipendente a una serata di seghe. Alison Green, di Ask a Manager, gli ha detto che a questi eventi non deve più andare. Distinguevate i circoli privati (come quello di JACKS) dagli eventi pubblici (la Folsom street Fair). La mia domanda ha a che fare con Grindr/Scruff/Growlr/etc. Sono più circoli privati o eventi pubblici? Te lo chiedo in parte da professore a cui su queste app è capitato di vedere studenti e colleghi. Sento che non dovrei leggere i profili degli studenti del mio dipartimento (che sono perlopiù di livello magistrale). Ho delle perplessità anche sul fatto che queste app siano frequentate da alcuni miei colleghi, nel senso che sono spazi dalle connotazioni sessuali, e tra docenti e insegnanti c’è uno squilibrio di potere.

–Basics of Sexual Spaces

Le app per incontri sono i nuovi bar gay – oltre il 75 per cento delle coppie omosessuali si è conosciuto online – e quindi dire a un capoufficio o a un docente universitario che non può usarle perché potrebbe trovarci un suo studente o sottoposto gay significa condannarlo alla castità. Con gli studenti e i sottoposti docenti e capi ufficio non devono naturalmente flirtare, e sarebbe il caso che li bloccassero quando li vedono – per non farsi tentare dal loro profilo/torace e non indurli in tentazione con il loro – ma sono liberi come tutti di andare in cerca di sesso sulle app per incontri.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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