23 gennaio 2019 17:55

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Sono una donna eterosessuale poco più che trentenne in coppia monogama con un uomo eterosessuale sui trentacinque. Insieme da dieci anni, sposati da sette, niente figli. Ci divertiamo molto: viaggi, hobby condivisi, amici in comune, eccetera. Facciamo sesso con una certa regolarità, e non è male. Solo che il suo principale feticismo sessuale e stimolo all’eccitazione è il porno furry, nello specifico quello a cartoni animati. Lui non si definisce un furry: non ha un “fursuit” né una “fursona” (un costume o un alter ego furry). Va detto che di questa cosa mi ha parlato appena abbiamo cominciato a frequentarci sul serio. Ma penso che allora, essendo così giovane, io abbia scambiato l’apertura emotiva e l’accettazione della sua sessualità per un’autentica soddisfazione sessuale nel nostro rapporto. Lui da me sembra solo vagamente attratto, e mi infastidisce che i suoi impulsi sessuali più intensi finiscano incanalati nel porno furry. Mi sento anche impotente, perché il suo feticismo non mi permette di andargli incontro. La realtà del furry (costumi e quant’altro) non gli interessa (l’ho proposto). Facciamo sesso con regolarità, ma sono sempre io a cominciare, e il suo entusiasmo rimane modesto finché non si comincia sul serio, e a quel punto mi sembra che ci divertiamo entrambi. Ma ho capito che questo finisce per alimentare un circolo vizioso, in cui quell’iniziale mancanza di interesse lo rende ai miei occhi meno attraente, e così via. Mi ritengo una persona piuttosto sessuale, e provo molto piacere nel sentirmi desiderata. Qui si comincia a parlare di metter su famiglia, e ho paura che lo stress del diventare genitori non farebbe che peggiorare le cose.

–Fretting Under Relationship Shortcomings

Niente di ciò che scriverò potrà sistemare la situazione, né potrà sistemare lui, FURS. Non che tuo marito sia guasto. È la persona che è, e ha avuto il buon gusto di fartelo sapere prima che lo sposassi. Ma niente di ciò che scriverò potrà mettere te al centro della sua vita erotica. Niente di ciò che scrivo gli instillerà la voglia di prendere più spesso l’iniziativa, o semplicemente di prenderla, né aumenterà il suo entusiasmo a letto. Niente di ciò che scrivo può far sì che tuo marito arrivi a volerti come vorresti che ti volesse, che ti desideri come vuoi essere desiderata, e ti scopi come vuoi essere scopata.

Ecco perché la domanda che devi farti prima di figliare con quest’uomo – la domanda che ti avrei esortato a farti prima che lo sposassi – è: sei in grado di convivere con l’assenza del piacere che ti procura sentirti desiderata? È quello il prezzo che sei disposta a pagare per stare con lui? Lo sarà stato, ma adesso? Perché se quello a cui tu, lui o entrambi aspirate è la monogamia, FURS, allora scegliere di stare con quest’uomo – una persona con la quale ami passare il tempo, che a letto “non è male”, ma i cui più intensi desideri erotici sono diretti altrove – vuol dire rinunciare al piacere di sentirsi voluta, desiderata e scopata come vorresti.

Tuo marito si è espresso chiaramente sulla sua sessualità prima che vi sposaste. È una cosa che dovrebbero fare tutti, ovvio, ma a farla sono così pochi – specie tra chi è stato spinto a vergognarsi della sua sessualità, dei suoi feticismi o di entrambe le cose – che tendiamo a ricoprire di lodi chi si limita a chiarire il minimo sindacale. Tu all’epoca hai scambiato “l’apertura emotiva” e la tua disponibilità ad accogliere la sua sessualità per compatibilità sessuale e soddisfazione sessuale. Devi soprattutto a te stessa un chiarimento con lui prima di avere figli. Tuo marito sta facendo un affare: sesso decente con sua moglie e la libertà di sbrigare altrove i bisogni che lei non può soddisfare. E tu sei libera di chiedere altrettanto: del sesso decente con tuo marito e la libertà di sbrigare in altro modo i bisogni che lui non può soddisfare.

Cercare fuori della coppia, naturalmente, è molto più rischioso; vedere uno o più uomini sconosciuti, per te, comporta rischi emotivi e fisici che le seghe davanti al porno non prevedono. È impossibile paragonare le arance alle mele. Ma se il vostro comune obiettivo come coppia è la reciproca soddisfazione sessuale – dovrebbe esserlo per tutte le coppie – e se non volete arrivare a essere così frustrati da prendere la decisione conscia di separarvi (o quella inconscia di sabotare il matrimonio), FURS, allora aprire la coppia è un’ipotesi da prendere in considerazione.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Gentilmente, illustrami il cuckolding in tutte le sue forme. Compresi i rischi emotivi e le potenziali soddisfazioni sessuali.

– A Potential Cuckoldress

Ci vorrebbero due anni di rubriche – ma anche di più – per illustrarti il cuckolding in tutte le sue forme, analizzarne tutti i rischi ed esplorarne tutte le possibili soddisfazioni. Siccome io questo non posso farlo, APC, ti dirotterò su Keys and anklets, uno stupendo podcast dedicato allo “stile di vita cuckold/hotwife”. Il conduttore, Michael C, è coinvolgente, spiritoso e la sa lunga, e le sue interviste a coppie cuck e tori sono davvero illuminanti. Se state pensando di intraprendere una relazione di cuckolding, vi conviene ascoltarlo assolutamente.

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Sono una donna tra i venti e i trenta, fidanzata ufficialmente con un meraviglioso uomo tra i venti e i trenta. Dei due, quella kinky sono io. Ho un po’ di esperienza di bdsm e certamente il gusto del dolore e dell’umiliazione. Ma il mio fidanzato si considera un femminista e ha problemi con l’idea di umiliarmi. Ormai sono un paio di anni che mi accontento con pazienza di un sesso molto soft. Ogni tanto, però, mentre facciamo la doccia insieme, lui butta lì una battuta sul fatto che gli piacerebbe farmi la pipì addosso. A me la pioggia dorata interessa, e sarei felicissima di provarla! Ho cercato di indagare con lui sulla natura di queste battute, ma cambia sempre discorso. E qualche giorno fa, tentando di rispondere anch’io con una battuta, ho sbagliato alla grande: “Ok, R. Kelly, stiamo calmi”. Questo subito prima che guardassimo R. Kelly: vittime di una popstar. Con quella battuta temo di aver buttato ogni possibile pioggia dorata nel cesso. (Battutone!). Qualche consiglio su come aiutarlo ad aprirsi la prossima volta che fa una battuta così?

–Wants A Totally Exciting Relationship

Ti conviene rileggere la prima lettera di questa settimana, WATER, e poi scavare negli archivi di Savage love cercando tra le migliaia di lettere scritte da gente che prima di sposarsi non aveva verificato la presenza di una compatibilità sessuale di base. Mettersi in coppia richiede un po’ di adattamento, certo, e un piccolo prezzo finiscono per pagarlo tutti. Ma la compatibilità sessuale va verificata prima di sposarsi, non dopo.

O perlomeno, WATER, evitiamo di sposare un uomo a cui è impossibile rivolgere la minima osservazione o domanda sul sesso, come per esempio la seguente: “Tu scherzi sull’idea di farmi la pipì addosso, e io vorrei sapere se vorresti farlo davvero, perché a me piacerebbe”. Un po’ di pipì addosso non lo rende automaticamente R. Kelly, uno che secondo accuse credibili avrebbe violentato ragazzine minorenni e abusato sessualmente ed emotivamente – arrivando a imprigionarle – di donne adulte.

Se R. Kelly avesse violentato svariate donne e ragazzine in posizione canonica, WATER, gli uomini a cui piace farlo in posizione canonica non diventerebbero di colpo tutti stupratori. Se è consensuale – entusiasticamente consensuale – allora, di qualsiasi cosa si tratti (sesso alla missionaria, pipì sul partner), non è un abuso. Va da sé che, nei giochi sessuali a base di dolore o umiliazione sia spesso necessario discutere più nel dettaglio questioni come il consenso, ma battutine e allusioni sono davvero un modo del cazzo per negoziare la consensualità in un rapporto sessuale. Parlate sempre in modo chiaro – “Mi piacerebbe che mi facessi la pipì addosso” – e fate domande dirette –”Ti andrebbe di farmi la pipì addosso?”.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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