26 febbraio 2020 17:23

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Sono una bisessuale cisgender di 31 anni, eteroaffettiva e in coppia semimonogama con un uomo. Ci divertiamo con altri insieme. In vita mia non ho mai amato fare pompini perché mi hanno sempre insegnato che li fanno solo le “zoccole”. Nella mia mente, insulti come “pompinara”, “succhiacazzi” e simili creano una una profonda associazione tra il pompino e l’umiliazione della donna (l’uomo prende ciò che vuole, la donna si fa usare e dare della troia). Insomma non l’ho mai succhiato granché, e quelle poche volte per pochissimo tempo e senza concludere. Mi fanno un po’ schifo anche la saliva e lo sperma. Mi cala l’eccitazione perfino quando facendo sesso mi bagno molto. Mi dà fastidio sentirmi sporca, e vorrei riuscire a trasformare quel pensiero. Quando stavamo insieme da poco, mio marito notò che non glielo succhiavo e me lo disse, spiegandomi che per lui era davvero importante. Inizialmente ho provato una certa insicurezza perché mi sentivo carente in questo settore, ma poi ho deciso di informarmi un po’, perché sinceramente pensavo di non essere sola, e che a quasi nessuna piacesse succhiarlo (come può? È talmente umiliante!). Ho però scoperto che a tante mie amiche piace succhiarlo – amano la sensazione di controllo, il dare piacere all’altro e così via – così mi sono messa a googlare modi per farmi piacere i pompini, e piano piano stanno cominciando a piacermi! Anche tanto! Solo, ancora non mi piace quando lui mi viene in bocca, o se comincia a esserci troppa saliva. Ma mio marito ama i pompini con la saliva: la lubrificazione è piacevole, e lo eccita l’idea di “sporcarsi”. Quando mi accorgo che sta per venire o mi ritrovo con la faccia imbrattata di saliva, mi vengono i conati e devo fermarmi. Sono in un vicolo cieco. Vorrei fargli i pompini che piacciono a lui, ma non riesco ad affrontare (e possibilmente farmi piacere!) i pompini con saliva portati a conclusione. Hai un consiglio?

–Sloppy Oral Always Keeps Erections Drenched

Vi divertite insieme con altri, SOAKED, ma tu hai mai osservato – e intendo osservato attivamente, partecipando – tuo marito che si fa fare un pompino bagnato da una persona a cui piace farli? Se un’altra donna glielo succhiasse mentre tu e lui vi baciate, o tu gli siedi in faccia, o gli stimoli i capezzoli, o qualsiasi altra cosa possa migliorargli l’esperienza… e intanto tu la guardassi ingoiare il cazzo… capiresti forse cos’è che piace a chi ama fare i pompini con la saliva.

Chi ti insegna che i pompini li fanno solo le zoccole, di solito ti insegna anche che la coppia aperta è sbagliata e che a fare sesso fra donne si finisce all’inferno. I preconcetti sulla monogamia e sulla bisessualità li hai superati da anni, SOAKED, e ultimamente anche quelli sulle donne a cui piace succhiare il cazzo. Se in alcuni casi esistono effettivi limiti fisici (il riflesso faringeo può essere insormontabile), guardare una persona che gode facendo una cosa che a te non piace fare potrebbe farti venire voglia di provare quella sensazione. Ma se nemmeno l’osservazione ti procurasse il desiderio di fare pompini bagnati con eiaculazione in bocca, tuo marito riceverebbe comunque un pompino come piace lui, e il tuo ruolo sarebbe cruciale. Organizzando l’incontro, glielo procureresti senza farlo personalmente. E se la situazione e/o l’altra donna ti piacessero – se ti dessero piacere, oltre che sollievo – anche tu ci guadagneresti qualcosa.

E fidati di me, SOAKED: farsi baciare con un misto di passione e gratitudine da, che so, un marito che si sta godendo alla grande il piacere procuratogli da qualcun altro – e che questo piacere derivi o meno da una cosa che anche a te ogni tanto piace fare – è una cosa davvero arrapante. Perciò se anche non dovessi mai cambiare idea – se dovessi per sempre dare i pompini con saliva in appalto – tu e tuo marito potreste comunque godervi insieme anni di pompini bagnati con una serie di ospiti molto speciali (e molto porche). E in ogni caso tu i pompini puoi cominciarli – occuparti dell’inizio, quando sono meno bagnati – per poi passare il testimone alla guest star.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

40 anni, gay, sposato. Odio la barba – vederla, toccarla, l’odore – e rimpiango i bei tempi in cui se a un gay trovavi in faccia un pelo, non era il suo. Tornando da un lungo viaggio di lavoro, ho trovato il mio bellissimo, sensuale e fino ad allora imberbe compagno di tanti anni con la barba. Com’era prevedibile, a me non piace e mi smonta l’attrazione. Lui però dice che cerco di controllarlo, che il corpo è suo e ci fa quello che vuole, e che il mio rifiuto lo ferisce. Aggiunge che mi ci abituerò, e che non intende tenerla per sempre. Concordo che il corpo sia suo e possa farci ciò che vuole, ma dovrebbe tenere in conto anche il qui presente, perché in realtà, preferendo la barba a me, è lui a rifiutarmi. Tu che ne pensi?

–Spouse’s Hairiness Averts Virile Erection

Ti capisco, SHAVE, ma capisco anche lui. Di fatto il corpo è suo, e lasciarsi crescere la barba è una delle cose che può fare con la sua faccia. Ma il binomio corpo mio/decido io è a doppio taglio: anche il tuo corpo è tuo, e quel che ci fai lo decidi tu. E puoi decidere di non appoggiarlo al suo corpo – o di non appoggiarci la faccia – fino a quando avrà la barba. Se i tuoi lunghi viaggi di lavoro sono ricorrenti, magari può farsela crescere in tua assenza e tagliarla quando torni (lo ammetto: ho una profonda avversione per le barbe, per cui non sono esattamente imparziale).

Sono una donna queer cisgender di 30 anni che al sesso è arrivata tardi. La mia prima storia – con un uomo etero cisgender – è cominciata che ne avevo 28. È stato il mio primo partner sessuale. Mi sono molto innamorata, ma dopo quasi due anni lui mi ha lasciato. Sono passati mesi e, pur sapendo di non essere pronta a innamorarmi di nuovo, ho molta voglia di scopare. Mi masturbo spesso, ma gli unici ricordi di sesso giocoso/romantico che ho sono con il mio ex, e il pensiero mi intristisce. Allora guardo porno bdsm, che mi aiuta a evitare di pensare all’ex. Ma non voglio che la mia vita sessuale si riduca a guardare video bondage. Devo cercare sesso duro su Tinder o Lex? Ubriacarmi e mettere da parte qualche altro ricordo (dubito riuscirei a staccare il cervello abbastanza da farlo sobria)? Immaginando di minimizzare il rischio di gravidanze, malattie sessualmente trasmissibili e partner che ignorano il concetto di consenso, i rischi quali sono? E quanti, rispetto a quello di rimanere incastrata in questo limbo senza più trovare un nuovo amore o un compagno di letto? O forse devo ubriacarmi e masturbarmi da sola senza porno, provando tutte le emozioni del caso ed evitando di mettermi a piangere con un povero sconosciuto?

–I Need A Plan Today

Puoi fare tutto, INAPT. Masturbarti col porno bdsm sentendoti sporca, masturbarti con i ricordi e intristirti, e anche dare un’occhiata a Tinder e Lex per vedere se c’è qualcuno che ti intriga. Solo, smettila di raccontarti che non ci si possa innamorare di qualcuno incontrato facendo sesso bdsm. Conosco un sacco di gente che si è conosciuta facendo sesso duro, dopodiché è scattato qualcosa di più profondo, è iniziata una frequentazione, e da anni si gode sia l’amore sia il sesso duro. Per finire, l’alcol può acuire i sentimenti di tristezza, per cui, se vuoi evitare pianti sulle spalle di poveri sconosciuti, non bere prima di andarci a letto.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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