07 ottobre 2020 17:35

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Ad agosto, l’uomo con cui mi vedevo da dieci mesi mi ha lasciato dicendo che vuole lavorare su se stesso, e che in questo momento “ha bisogno di essere egoista”. Da allora ci sentiamo ogni giorno, abbiamo cenato insieme varie volte e fatto passeggiate. Questo rapporto di amicizia mi sta uccidendo. In sua presenza riesco a contenermi, ma quando siamo separati non faccio che piangere. Ho cominciato ad andare dallo psicologo e a prendere dei farmaci. Sto cercando di affrontare la separazione in modo maturo, di imitare la sua “disinvoltura”, ma la situazione mi sta distruggendo. Gli amici dicono di tenermi alla larga, di far passare un po’ di tempo per chiarirmi le idee. Ma il pensiero di perderlo fa male quasi quanto quello di continuare a frequentarlo.

– Simply Heartbroken And Talking To Ex Really Extending Depression

P.S. Aggiungo che per potermi mettere con lui ho interrotto una storia di dieci anni.

“Ciao Dan, sto facendo una cosa che mi rende infelice, devo smettere?”. Sì, SHATTERED, devi smettere. Quello dei tuoi amici è un ottimo consiglio: sta’ alla larga da quest’uomo per almeno un anno – niente telefonate (con lui), niente pasti (con lui), niente passeggiate (con lui) – e vedi come ti senti dopo che avrai parlato, mangiato e passeggiato con altri. Rimanere amici degli ex è sempre bello, MTP, ma la sterzata non è facile, e non può essere fatta subito. Passare all’amicizia, inoltre, è ovviamente molto più difficile per chi viene lasciato, a maggior ragione se chi lascia è così egoista da accettare o pretendere dall’altro una quantità di attenzioni e di presenza emotiva che non gli spettano più.

P.S. Se hai chiuso una storia di dieci anni per metterti con un altro – se lo hai fatto per la possibilità, e senza la certezza, di intraprendere un altro rapporto sentimentale (e nei sentimenti le certezze non esistono) – vuol dire che la storia di dieci anni doveva finire. Se il tuo ex ti ha implorato di chiudere quella storia di dieci anni e dopo dieci mesi ti ha lasciato per “lavorare su se stesso”, salvo poi fare di tutto per tenerti al suo fianco pur avendoti scaricato, allora deve finire anche la vostra “amicizia”. Almeno per un po’.

Francesca Ghermandi

Il mio nome è una variante di “John Smith”. Ho conosciuto una donna, le piacevo, ma poi ha fatto una rapida ricerca su di me trovando un “John Smith” che ha commesso dei reati – tra cui aggredire il preside di un liceo – e mi ha lasciato. Io non sono quel “John Smith”, e quei reati non li ho commessi! Aveva tutte le ragioni per fidarsi: ci siamo incontrati a casa mia e il sopralluogo è avvenuto senza incidenti. Cosa devo fare?

– Not That Guy

Questa donna è venuta a casa tua, NTG, e il sopralluogo è avvenuto senza incidenti. D’accordo… vuol dire che quand’è venuta non l’hai stuprata né uccisa, e direi che questo depone a tuo favore ed è il cazzo di minimo indispensabile. Ma non la obbliga a continuare a vederti. Se sei in grado di dimostrare che non sei “John Smith, aggressore di presidi” e a lei non importa, NTG, ci sarà qualche altro motivo per cui non vuole rivederti (avevi in casa un cappellino trumpiano?). Ma indipendentemente dal vero motivo (o dai veri motivi), hai comunque ricevuto un no. E come chiunque altro, NTG, sei tenuto ad accettare un no definitivo anche se ti sembra ingiusto o arbitrario.

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Sto con il mio fidanzato da quasi cinque anni e va tutto molto bene, se non fosse che lui, in mia assenza, vede la sua ex. Dice che lei vorrebbe conoscermi, ma quando siamo insieme non vuole mai incontrarla. Le loro “uscite” si stanno facendo più frequenti. L’ex fidanzata è una madre single, e lui dice di voler essere presente nella vita del figlio. Il mio disagio per la situazione sta aumentando e comincio a non credergli più quando dice che vuole farmela conoscere. Se affronto il discorso si arrabbia e dice che sono troppo emotiva. Mi sto comportando da fidanzata ipergelosa? Ho bisogno di aiuto. Vorrei comportarmi meglio. È il caso che contatti la ex personalmente, visto che non vuole farmela incontrare? Oppure lo mollo e basta? Sono un po’ al limite.

– Ex-Girlfriend Looms Over Everything

Mollalo.

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Ho superato da poco i trent’anni e fatico a fare nuove amicizie. Molte delle persone che conosco sono poliamorose e queer, vale a dire gay o bisessuali, e io, pur identificandomi come queer, sono in coppia semimonogama ma non poliamorosa. Ultimamente ho notato che la gente mi cerca soprattutto a scopi sentimentali o sessuali. Le uniche persone che hanno voglia di vedermi, ho l’impressione, sono quelle che mi vogliono portare a letto, e danno tutte per scontato, senza chiedermelo direttamente, che queer sia sinonimo di poliamoroso. Mi chiedono se ho voglia di uscire, e spesso non capisco se intendono come amico altro. Mi è capitato di trovarmi in situazioni dove le aspettative erano altre senza saperlo! Il vero problema è che non capisco perché la gente voglia mettersi con me o fare sesso ma non essere mia amica. Fisicamente sono nella media, e non ho un modo di fare particolarmente ammiccante. Ma allora perché succede?

– Noodling On This Problem Over Lattes, Yeah?

Nulla ti impedisce di chiedere – tu sì in modo diretto – maggior chiarezza: “Uscire insieme? Volentieri! Ma intendi ‘uscire’ nel senso di ‘passare del tempo insieme come amici’ oppure potenzialmente per altro? Te lo chiedo perché mi è capitato di uscire con un paio di persone che a mia insaputa cercavano altro, e si è creato dell’imbarazzo”. Quanto al perché succeda… be’, o le persone poliamorose che conosci danno per sottinteso – sbagliando – che omosessuale o bisessuale sia sinonimo di poliamoroso, oppure sei molto più attraente di quanto tu creda, NOTPOLY, o magari un misto delle due cose.

Sono omosessuale e ho praticato intensamente il bdsm, tanto che i miei capezzoli sono diventati molto sporgenti. Essendo sempre eretti si vedono attraverso i vestiti, a meno che non indossi fantasie vistose o li copra con dei cerotti. Lo ammetto, un po’ me ne vergogno. Non è un caso di ginecomastia (non ho le tette, insomma), ma si vedono davvero tanto. Se a letto sono indubbiamente un vantaggio, nella vita di tutti i giorni diventano un problema perché mi imbarazzano. È una cosa che negli uomini si nota? È mal vista? La gente ride alle mie spalle? Sia chiaro che tutti mi trattano con gentilezza e rispetto, forse perché io faccio lo stesso, ma una vocina nella testa continua a ripetermi che ho una parte del corpo imbarazzante e gli altri ne ridono. O meglio, tutti tranne chi ha contribuito a renderla così. Cosa ne pensi?

– Tortured In Tormenting Situations

Di tutte le persone che incontrerai, TITS, solo una percentuale minima noterà i tuoi capezzoli, e il 99,9 per cento di loro formulerà grosso modo il seguente pensiero: “To’, due capezzoli grossi”. Subito dopo archivierà questa informazione per non ripensarci mai più (a meno che tu non sia Andrew Cuomo). Io credo che i tuoi capezzoli ti creino imbarazzo, TITS, perché sai cosa li ha resi così sporgenti: le tue intense e – presumo – assai piacevoli attività bdsm. E quindi temi che gli altri – gli eterosessuali, gli amanti del sesso soft, i gay bacchettoni – vedendoli si rendano conto che sei kinky di brutto. Ma la maggior parte non farà questo collegamento, e chi lo farà o è kinky oppure, se non lo è, non baderà ai tuoi capezzoli e non te ne farà una colpa. Non vergognarti dei tuoi gusti sessuali. Quei capezzoli te li sei guadagnati – e con sofferenza – per cui vanne fiero!

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage Love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

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