19 maggio 2021 16:36

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito

Sono un ragazza europea eterosessuale e leggere la tua rubrica da lontano è un ottimo modo per esplorare il mondo del sesso! Mi chiedevo se potessi darmi un consiglio su come “accelerare” i pompini, o meglio come far venire più in fretta il mio fidanzato. A me succhiarlo piace, ma dopo un po’ comincia a farmi male la bocca e vorrei che lui finisse. È più “lento” di altri uomini con cui sono stata. Durante la penetrazione non mi dispiace. Di solito vengo per prima, ma aspettare che lui finisca non è un problema. Nel sesso orale, però, aspettare è più difficile. A volte mi rifiuto di succhiarglielo perché so quanto sforzo ci vuole. Con lui non ne voglio parlare, per non metterlo in imbarazzo. So quant’è bello ricevere del sesso orale senza doversi precipitare all’orgasmo e non voglio mettergli fretta. Stiamo insieme da anni, e ancora non ho trovato una tecnica che mi permetta di accelerare il tutto. Vorrei che ci fosse una specie di pulsante. Magari tu sai consigliarmi?

– Sex Tips Inducing Faster Finish Easing Discomfort

Ho una buona notizia: il pulsante c’è. Ahimè non funziona con tutti gli uomini, ma per molti una piccola pressione lì può accelerare considerevolmente l’orgasmo. Il pulsante non è difficile da trovare, STIFFED, e a occhio nudo non si vede… perché sta dentro il culo. La prostata è una ghiandola che produce il liquido seminale; si trova nel culo, dentro e in alto. Se sei di fronte al tuo ragazzo – come quando glielo succhi – la prostata è sullo stesso lato del corpo su cui stai tu. infila un dito, muovilo delicatamente come a dire “vieni qui”, e lo starai premendo. Se mentre il tuo ragazzo si avvicina all’orgasmo continui a premerlo delicatamente, lo sentirai indurirsi, gonfiarsi e contrarsi.

Ma prima di infilargli un dito nel culo, STIFFED, dovrai chiedergli il permesso, il che significa che dovrai prima proporglielo e secondo me dovresti anche chiarire perché vuoi provare. Non dipingerlo come un problema (”Ci metti troppo!”), perché non lo è. Ha una resistenza straordinaria, giusto? E se la resistenza è un’ottima cosa durante il sesso penetrativo (vieni sempre per prima), quando glielo succhi diventa un problema. Capire come accompagnarlo al finale un po’ più velocemente ma senza mettergli fretta è una cosa di cui dovreste poter parlare. Con il proprio partner bisogna poter parlare francamente di sesso in generale, STIFFED, e un feedback quando il sesso è fisicamente disagevole è particolarmente importante.

Inoltre, se per te il vantaggio di accelerargli l’orgasmo durante il sesso orale è evidente – ti stanchi meno i muscoli della faccia – di grossi vantaggi ce ne sono due anche per lui: lo farai venire più in fretta intensificando il suo piacere, e di quei pompini più intensamente piacevoli, se diventeranno meno faticosi per te, ne riceverà di più. E se per lui (o per te) un dito nel culo è un no assoluto, STIFFED, di trucchi da provare ce ne sono altri. Alcuni uomini vengono più in fretta se durante il pompino gli prendi in mano le palle, o le strizzi un po’, o le tiri delicatamente; altri ci riescono se gli stimoli i capezzoli (o se li stimolano da soli). E per velocizzare il tutto puoi sempre usare le mani, ovvero ti sfili di bocca l’uccello, glielo meni energicamente per un po’, facendolo avvicinare al traguardo, e poi ti ci rituffi.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Io e mia moglie abbiamo appena festeggiato il nostro trentaquattresimo anniversario. Il primo anno è stato stupendo, e abbiamo condiviso molti momenti d’intimità. Ma per il suo ventiseiesimo compleanno (33 anni fa!) lei si è procurata “lui”. Un vibratore. Da allora mi sembra di essere precipitato, nel nostro rapporto, a un lontano quarto posto. Le sue priorità: famiglia, lavoro, “lui” e infine io. Pensa che tra noi vada tutto bene, che siamo anime gemelle, amici, amanti, eccetera, ma io mi sento l’ultima delle sue priorità. Ho letto articoli in cui si diceva che le donne, da questi cosi, possono sviluppare una dipendenza e finire sostanzialmente per ignorare il partner. So che è difficile, ma come posso riconquistarla? Tento di corteggiarla, ma nell’intimità sessuale mi trovo sempre a competere “con lui”. Quanti altri uomini sono stati rimpiazzati da “lui” nella coppia? Cosa posso fare?

– Vanquishing “It” Becomes Essential Quest

Smettila di competere. Il sesso non è una gara, VIBEQ, e “lui” non è il tuo avversario. È uno strumento, VIBEQ, e anziché una nemesi può e deve diventare un amico e un collaboratore.

Innanzitutto, tua moglie non è difettosa e il suo clitoride non soffre di dipendenze. È assai probabile che sia una delle tante donne che riescono a venire solo con l’aiuto di un vibratore. Ad alcune donne (e altre persone dotate di clitoride) serve una stimolazione prolungata dei tessuti profondi per godere. Ricorda: cazzi e clitoridi sono fatti dello stesso pacchetto-base di tessuti fetali; il cazzo è un grosso clitoride, il clitoride è un piccolo cazzo. Ma la maggior parte del clitoride – l’”asta”, diciamo, i tessuti erettili e i corpi cavernosi a cui è connessa la ghiandola visibile del clitoride – è interna. Tu forse non avrai visto molti uomini masturbarsi, VIBES, ma io sì. Alcuni uomini (e altre persone dotate di pene) concentrano tutti i loro sforzi sulla punta dell’uccello – stimolando il glande – mentre altri il glande lo sfiorano appena, concentrandosi soprattutto sull’asta. In sostanza, esistono donne che per venire devono stimolare l’asta del clitoride. Non la ghiandola esterna, ma il corpo principale, che si trova dentro. Le sensazioni che procura un vibratore sono il modo migliore, e per alcune donne l’unico, di procurare all’asta le sensazioni necessarie a godere.

Insomma il mio consiglio, dopo tutti questi anni, è quello di imparare finalmente a voler bene a “lui”. Invita tua moglie a integrarlo nei vostri rapporti sessuali; non fare l’errore (o non continuare a farlo) di costringerla a scegliere tra il sesso con te, che non la fa arrivare fino in fondo, e la masturbazione con “lui”, che invece sì. Lasciaglielo usare da sola mentre la penetri, e chiedile se puoi usarlo su di lei quando non lo fai, ovvero: una volta ogni tanto dimenticati del tuo uccello e concentrati sul piacere di tua moglie. Se tutto va bene, comincerai a vedere “lui” come un’estensione del tuo corpo quando ce l’avrai in mano, e come un fido assistente quando lo avrà in mano lei. In bocca al lupo e buon anniversario.

A mio figlio, un quindicenne eterosessuale, ogni tanto piace vestirsi da femmina. Da piccolo prendeva i tutù della sorella e si metteva lo smalto. Oggi lo fa con un atteggiamento più scherzoso. Ho però notato che, una volta finito lo scherzo, rimane truccato e vestito sempre più a lungo. Né a me né a suo padre la cosa ha mai dato fastidio. Non la incoraggiamo né la scoraggiamo. Siamo una famiglia molto progressista che non ha mai imposto ruoli sessuali (niente giocattoli da maschi o da femmine, per dire). Mio figlio è un ragazzino molto aperto, con amici di ogni genere e identità sessuale, per cui se avesse problemi di identità di genere non penso che lo nasconderebbe. Secondo me ogni tanto a casa gli piace semplicemente vestirsi da femmina. Mi chiedevo se un maschio che si veste da femmina si possa ancora definire “travestito” o se al giorno d’oggi si dica semplicemente che indossa vestiti femminili. Esiste un termine o nome più moderno? Travestito, non so perché, mi sembra offensivo. Non vogliamo assolutamente modificare i suoi comportamenti, ma se mai dovesse parlamene mi piacerebbe usare le parole giuste.

– Demonstrating Respect Exposes Sincere Support

Nessuno è più aggiornato sulle parole giuste da usare dei poliziotti linguistici della Glaad, che un tempo stava per Gay and lesbian alliance against sefamation e adesso sta semplicemente per Glaad, perché inventare un acronimo efficace che incorporasse B (bisessuale), T (trans), Q (queer), C (curioso), A (asessuale), di nuovo A (alleato), I (intersessuale, Nb (non binario), P (pansessuale), di nuovo P (poli), K (kinky), eccetera, ha spinto varie decine di supercomputer a minacciare il suicidio qualora non li avessero immediatamente convertiti a zecche di bitcoin.

Comunque sia, DRESS: dalla Glaad dicono di usare cross-dresser: “Se è vero che chiunque può indossare abiti comunemente associati a un altro sesso, il termine cross-dresser indica in genere un uomo che occasionalmente indossa abiti, trucchi e accessori culturalmente associati alle donne”. Sempre la Glaad suggerisce di usare cross-dresser anziché travestito, sottolineando che la maggior parte dei cross-dresser sono maschi eterosessuali che “non desiderano transizionare e/o vivere a tempo pieno come donne”. Ma tuo figlio ha solo 15 anni, potrebbe essere un cross-dresser eterosessuale, DRESS, o magari sta esplorando la sua identità di genere con la scusa di vestirsi da donna. Dagli tempo e spazio. E così come mantieni una mentalità aperta sulla sua identità di genere, DRESS, ti inviterei a fare lo stesso per quanto riguarda l’orientamento sessuale. A 15 anni mia madre pensava fossi etero, e guarda com’è finita.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it