14 luglio 2021 16:13

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Ho 19 anni e qualche mese fa sono stata lasciata. La prima volta che abbiamo fatto sesso il mio ex ha scoperto che non gli piaceva il mio corpo, e me l’ha detto subtio, quando eravamo ancora nudi a letto. Mi coccolava per consolarmi, ma sentirlo mi ha fatto male. A parte qualche insicurezza legata ai genitali e alla faccia (ho i tratti asiatici, e avere questa faccia in un paese occidentale non è sempre facile), non mi ero avvicinata all’esperienza pensando di essere respinta. Ci eravamo detti tutto quello che volevamo fare a letto, e più di una volta mi aveva definito sexy e “tanta”, facendomi anche altri complimenti. Svestirsi davanti a uno che poi ti respinge è devastante, e non ho altre esperienze con cui confrontare questa per rassicurarmi. Mi è crollata l’autostima. So che, non stando più insieme, i suoi gusti non dovrebbero essere un mio problema, ma io continuo a pensarci. Lo conosco da cinque anni. Per me è una persona importante e voglio che rimaniamo amici. Ahimè nessuno mi aveva avvertito che il semplice fatto di finire a letto con una persona non garantisce il successo (finirci a letto con spirito avventuroso, generoso, e pure due belle tette!). Ho cominciato una psicoterapia, ma volevo anche un consiglio da te.

– Babe Only Desires Intuitive Emotional Support

“Chi è sincero in modo troppo brutale, in genere, più che sincero ama essere brutale”. Scrivendo queste parole, lo scomparso umorista ed editorialista canadese Richard Needham non parlava del tuo ex-qualcosa, BODIES, ma avrebbe potuto. Sì, certo, a volte capiamo di non provare attrazione per una persona solo quando ci finiamo a letto. Purtroppo succede. Ma le parole del tuo ex-qualcosa erano di una crudeltà così gratuita, BODIES, che è difficile non dedurne (mi permetto di parafrasare un titolo) che il punto fosse proprio la crudeltà. Avrebbe potuto e dovuto trovare un milione di altre scuse per giustificare il suo non voler più fare sesso con te. Poteva anzi essere uno di quei rari casi in cui sparire sarebbe stato più delicato. Quantomeno avrebbe dovuto darti il tempo di rivestirti, prima di comunicarti che non voleva più fare sesso con te.

Che il tuo primissimo partner sessuale abbia scelto di essere tanto crudele – che non abbia fatto il minimo sforzo di non ferirti – rappresenta un tradimento quasi imperdonabile. A meno che questo ragazzo non sia nello spettro dell’autismo e abbia difficoltà a prevedere quanto un’affermazione diretta possa ferire i sentimenti dell’altra persona, BODIES, quello che ha fatto è ingiustificabile. Essere rimasto lì a coccolarti dopo aver detto certe cose non dimostra che è una brava persona. Il piromane che dopo averti dato fuoco alla casa si ferma a pisciarci sopra non è gentile, BODIES: si scalda l’uccello godendosi lo spettacolo delle fiamme.

Essere respinti, sappilo, non significa che ci sia qualcosa di sbagliato nel tuo corpo, BODIES, o nei tuoi genitali, nella tua faccia, nella tua razza o nei tuoi lineamenti. Fare swipe a destra su una persona che non lo fa su di te, o andare a letto con qualcuno che poi non vuole continuare a farlo, non significa che tu sia fallata o poco attraente. Significa solo che non vai bene per quella persona, BODIES, e per motivi che sono esclusivamente suoi. I rifiuti sono brutti e fanno male sempre, ed è per questo che, quando a rifiutare siamo noi, dobbiamo sforzarci di usare la massima delicatezza. Una delicatezza chiara, inequivocabile, ma sempre delicata. Quello che ha fatto lui – senza nemmeno lasciarti rivestire – è l’esatto contrario della delicatezza, e hai tutto il diritto di essere arrabbiata.

Se dopo esserci andata a letto finisci in terapia, è chiaro che una persona non ha posto nella tua vita, né come amante, né come amica. Continua la terapia, BODIES, e cancella quello stronzo.

Illustrazione di Francesca Ghermandi

Ho avuto relazioni di vario tipo, dalla monogamia alla coppia aperta. La mia nuova compagna è super intelligente, aperta, affettuosa, generosa, insomma le ha tutte. Ecco, mi ha lasciato un po’ perplesso e turbato una cosa che mi ha detto. Prima di mettersi con me stava con un altro, e quest’altro sessualmente voleva essere libero. La mia compagna aveva “accettato”, a patto che lui usasse le precauzioni e lei non lo venisse a sapere. La cosa pare abbia funzionato così bene che, quando abbiamo deciso di essere sessualmente esclusivi, lei l’ha proposto anche a me: mi ha detto che, se mai dovessi tradirla, devo solo proteggermi e non dirglielo. Lì per lì mi sono detto “Ok, tanto non voglio tradirla”, ma adesso sono qui che ci penso. Se poi davvero dovessi tradirla, userei le precauzioni e non ne parlerei, come richiesto. Ma allora perché ti scrivo? Ho una libido forte, e trascorsi familiari di abbandono e violenza. So di cercare nelle donne una conferma del mio valore, e sono abbastanza convinto che sia dovuto a ciò che ho subìto da parte di mia madre. Stiamo insieme solo da qualche mese, e sono innamorato. So che spesso ci si fa beccare – anche avendo il permesso – e non è una cosa per cui voglio perderla. Voglio far pace con l’idea che non andrò più con nessun’altra, né userò il “permesso” che ho avuto. Come ci riesco?

– Hesitant About Lying Lest Partner’s Anger Sabotages Situation

Con la monogamia puoi fare pace finché vuoi, HALLPASS, ma non per questo diventerà più facile. Allargando l’inquadratura: il tuo desiderio di fare sesso con più di una persona potrebbe essere legato ai traumi che hai subìto nell’infanzia, oppure no. Un sacco di persone hanno una libido forte, un’inclinazione al rischio e un desiderio di varietà, e non tutte sono state maltrattate nell’infanzia. Ma la società spinge chi non vuole essere monogamo (ovvero un sacco di gente) e che trova la monogamia difficile (tutti gli altri) a considerarsi difettoso. Al tempo stesso ci viene detto che la monogamia risulta facilissima a chi è emotivamente sano – non è vero – e quindi sprechiamo tempo a rovistare nelle nostre infanzie in cerca di una spiegazione del perché una cosa teoricamente semplice – la monogamia – ci risulti tanto difficile (spoiler: lo è quasi per tutti). È tempo sprecato, HALLPASS. Puoi e ti converrebbe cominciare una terapia per elaborare i tuoi traumi infantili, certo, ma evitando di perdere tempo con chi dovesse trattare i tuoi desideri relativamente normali come una patologia, o che tentasse di assegnarne le colpe.

Ma allora che fare con la tua fidanzata? Che ne diresti, non so, di parlargliene? Da parte sua è stata chiarissima – non le importa di essere tradita a patto che tu ti protegga e lei non lo scopra – ma servono ulteriori chiarimenti. Se vai a letto con un’altra e lei, pur avendo tu fatto di tutto per impedirlo, lo viene a sapere? Se scoprire che hai usato il permesso che ti ha dato dovesse risultarle imperdonabile, HALLPASS, è evidente che non puoi usarlo senza rischiare il rapporto (è vero: ci si fa beccare). Inoltre, se davvero la pensa così, dovrebbe evitare di elargire permessi a destra e a manca. Ma se è in grado di sopportare un tradimento – a patto che usi le precauzioni e un po’ di delicatezza nei suoi confronti, ovvero ti sforzi di essere discreto/nascondere – allora il suo permesso puoi accettarlo.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Savage love è una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it