09 maggio 2015 17:18

Anche tra gli yanomami, una popolazione isolata dell’Amazzonia, estranea alla medicina occidentale, sono diffusi i geni per la resistenza agli antibiotici.

Lo afferma uno studio pubblicato su Science Advances, che ha coinvolto questo gruppo di cacciatori raccoglitori dell’Orinoco, in Venezuela. Queste persone si nutrono di frutta, cuori di palma e cassava, che integrano con uccelli, piccoli mammiferi, granchi, rane e pesci di fiume. Non coltivano la terra né allevano animali, e hanno qualche scambio commerciale saltuario con le popolazioni vicine. Non ricevono medicine, né tanto meno antibiotici, e non hanno contatti con gli occidentali. Come era atteso, la flora intestinale di questi individui è molto ricca e diversificata. Il dato sorprendente è che in uno di questi microorganismi, nel batterio escherichia coli, sono stati trovati geni per la resistenza agli antibiotici, anche a quelli sintetici.

Secondo Jose Clemente e colleghi, la grande varietà di microorganismi nell’intestino è legata al tipo di alimentazione degli yanomami, molto lontana da quella occidentale, che al contrario probabilmente porta a una perdita della diversità microbiologica. È più difficile da spiegare la resistenza agli antibiotici, ma secondo gli autori potrebbe essere una caratteristica naturale, acquisita dai batteri del terreno.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it