Per tutto il cinquecento e nei secoli successivi un intenso traffico di velieri fece la spola tra le colonie americane e la Spagna. Alcune navi, investite da tempeste tropicali, affondarono. Lo studio delle navi colate a picco tra il 1495 e il 1825 nei mari caraibici è stato usato per ricostruire la variazione del clima nel passato. Dalla ricerca è emerso che l’attività dei cicloni dipende dall’attività del sole.

Valerie Trouet, Grant Harley e Marta Domínguez-Delmás hanno compilato un elenco di 657 navi di origine spagnola naufragate. I dati sono stati ricavati da fonti storiche e dall’analisi del legno dei relitti. Poiché i naufragi erano dovuti per lo più alle tempeste, un maggiore numero di naufragi indica una maggiore attività dei cicloni.

I ricercatori hanno utilizzato un altro indicatore dell’attività dei cicloni, la crescita degli alberi nelle Florida Keys, in Florida. Poiché gli alberi crescono più lentamente negli anni caratterizzati da cicloni, esaminando gli anelli annuali del tronco è possibile ricostruire gli anni di maggiore attività.

Secondo il team scientifico, i due indicatori coincidono e segnalano entrambi una diminuzione dell’attività tra il 1645 e il 1715. Questo periodo, chiamato minimo di Maunder, è stato caratterizzato da una minore attività solare e un clima più freddo. Secondo i ricercatori, in quel periodo si è avuta una riduzione del 75 per cento dell’attività dei cicloni.

Lo studio, pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Science, potrebbe aiutare a prevedere l’attività dei cicloni nell’area caraibica in futuro.

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