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Chi resta e chi se ne va
I cittadini britannici hanno votato a favore dell’uscita dall’Unione europea. L’opzione leave (lasciare) ha vinto con il 51,9 per cento, contro il 48,1 per cento del remain (restare).
I nuovi dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni
Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, sono 613.179 i migranti e profughi arrivati in Europa dall’inizio del 2015 attraversando il Mediterraneo: la maggior parte (472.754) sono arrivati in Grecia. Più di 3.117 persone sono morte o disperse.  
Eseguita negli Stati Uniti la diciassettesima condanna a morte del 2015

L’esecuzione nel penitenziario di Huntsville di Gregory Russeau, un nero di 45 anni, è la diciassettesima negli Stati Uniti dall’inizio dell’anno e la nona in Texas, lo stato che già nel 2014 deteneva il primato delle esecuzioni.

Russeau è morto dopo 21 minuti dall’inizio della somministrazione di un’iniezione letale a base di pentobarbital: il dipartimento di giustizia locale afferma di averne abbastanza per le altre quattro esecuzioni previste per il 2015.

I rifugiati nel mondo in tre grafici

Le migrazioni forzate provocate da guerre, conflitti e persecuzioni hanno raggiunto i massimi livelli nella storia dell’umanità, secondo l’ultimo rapporto annuale dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). L’indagine parla di 59,5 milioni di profughi alla fine del 2014, rispetto ai 37,5 milioni di dieci anni fa. Più della metà sono bambini. Leggi

I risultati quasi definitivi delle elezioni regionali

In Liguria, Marche e Umbria il risultato del voto amministrativo è ormai definitivo, ma anche per le altre quattro regioni mancano ormai pochi seggi.

Chi butta più cibo in Europa

La Francia ha approvato una legge che vieta ai supermercati di distruggere il cibo invenduto con l’introduzione del “reato di spreco alimentare”. Ma la grande distribuzione rappresenta solo il 5 per cento di tutti gli sprechi alimentari.  Leggi

Il vaccino contro il morbillo protegge anche da altre infezioni

Nei paesi sviluppati il morbillo è visto come un’innocua infezione infantile. In realtà, il virus danneggia il sistema immunitario, che per alcuni mesi ha grande difficoltà a combattere le infezioni. A causa del morbillo ogni anno muoiono migliaia di bambini nel mondo. Per questo motivo l’introduzione della vaccinazione di massa ha ridotto in modo sensibile la mortalità infantile. Nei paesi poveri, con poche risorse per il sistema sanitario, la riduzione della mortalità è stata anche del 30-50 per cento. In realtà, è difficile spiegare perché il beneficio della vaccinazione sia così ampio.

Un nuovo studio, pubblicato su Science, indica perché il vaccino anti morbillo ha salvato più vite di quanto atteso. Si è infatti scoperto che il vaccino protegge i bambini dalle infezioni opportuniste.

Sembra infatti che il morbillo non si limiti a distruggere i linfociti B e T, danneggiando per settimane o mesi il sistema immunitario, ma cancelli la memoria delle infezioni passate, lasciando le difese immunitarie sguarnite per due-tre anni.

Michael Mina e colleghi hanno analizzato i dati della mortalità per le malattie infettive, prima e dopo le campagne di vaccinazione in Inghilterra, Galles, Stati Uniti e Danimarca. Hanno scoperto che i bambini avevano una maggiore probabilità di morire per altre infezioni dopo aver contratto il morbillo. In seguito alle campagne di vaccinazione, la mortalità per morbillo diminuiva e così pure quella per altre infezioni.

In Europa ricomincia la crescita

Per dichiarare la fine della recessione un paese deve registrare due trimestri consecutivi di crescita, o almeno senza segno negativo. Così è successo all’Italia, dove il quarto trimestre del 2014 era a crescita zero e il primo del 2015 ha segnato un + 0,3 per cento. Ecco cos’è successo in tutti i paesi dell’eurozona, dove la crescita media è stata dello 0,4 per cento rispetto al trimestre precedente.

Sepolti da una montagna di lavatrici

Su 41,8 milioni di tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici generati nel 2014 nel mondo, quasi il 60 per cento era un misto di elettrodomestici per la cucina, per il bagno e per il bucato. Secondo il rapporto dell’università delle Nazioni Unite a Bonn, circa il 7 per cento è invece formato da computer e altri piccoli dispositivi tecnologici. Globalmente sono stati prodotti 5,9 chili di rifiuti elettronici pro capite e nel 2018 dovrebbero diventare 6,7.

Cameron conquista 331 seggi

Il Partito conservatore ha ottenuto il 36,9 per cento dei voti e 331 seggi: ha quindi la maggioranza assoluta dei 650 seggi della camera dei comuni e potrà governare senza dover formare una coalizione.

La geografia del voto
Cosa succede se il Regno Unito lascia l’Unione europea

Uno dei temi più discussi nella campagna elettorale nel Regno Unito, dove il 7 maggio si vota per eleggere il nuovo parlamento, è il ruolo del paese nell’Unione europea. Tre grafici per capire il rapporto tra l’economia britannica e le conseguenze di un’eventuale uscita dall’Ue. Leggi

Le religioni del futuro

Secondo il Pew Reasearch Center la situazione delle religioni del mondo sta cambiando rapidamente, soprattutto a causa delle differenze nei tassi di fertilità e nel numero di giovani presenti nelle diverse regioni. È sempre più rilevante, inoltre, il numero di persone che cambiano religione. Nel corso dei prossimi decenni, i cristiani rimarranno il gruppo religioso più grande, ma l’islam crescerà più rapidamente delle altre fedi, insieme alle conversioni. Ecco cosa succederà entro il 2050 se questo orientamenti saranno confermati. Leggi

Le morti collaterali della guerra con i droni

La morte di due ostaggi, un americano e un italiano, avvenuta durante un’operazione militare condotta con i droni dagli Stati Uniti in Pakistan, ha riaperto le polemiche contro il programma di omicidi mirati condotto da Washington dal 2004. Le operazioni contro i presunti leader di Al Qaeda o i gruppi terroristci in Pakistan, Afghanistan, Yemen e Somalia sono coordinate dai vertici dell’intelligence e non devono essere autorizzate né dal presidente né dal congresso.

Da tempo gli attivisti per i diritti umani e alcuni rappresentati del congresso sollevano dubbi sulla legittimità e sull’efficacia dell’uso dei droni nelle operazioni militari.

Anche se dal 2010 gli interventi con i droni sono diminuiti notevolmente, in Pakistan sono stati compiuti quasi 400 attacchi con i droni dal 2004.

A marzo l’organizzazione non governativa American civil liberties ha fatto causa all’amministrazione Obama mettendo in dubbio la legalità delle “uccisioni mirate” che permettono di colpire i presunti terroristi, anche se cittadini americani, senza che siano stati sottoposti a un regolare processo. Un’analisi recente dell’associazione per la difesa dei diritti umani Reprieve ha stimato che i bombardamenti con i droni hanno ucciso 1.147 persone fino a novembre del 2014 per colpire 41 presunti terroristi. Secondo i dati raccolti da The long war journal numerosi civili sono stati uccisi dai bombardamenti con i droni.

Divorziare non sarà più un lusso

Si potrebbe dire che per ogni due coppie che si sposano, un’altra scoppia. Motivo di più per abbreviare un procedimento che, fino alla legge in discussione oggi, prevedeva tempi lunghissimi: infatti ai tre anni di attesa tra separazione e divorzio andavano aggiunti i tempi della giustizia. Ora qualcosa sta per cambiare. Leggi

Come funziona il regolamento di Dublino per i richiedenti asilo

Il regolamento è stato molto criticato perché non riesce a garantire una protezione adeguata ai richiedenti asilo. Ma quanti richiedenti asilo ci sono in Europa e quali sono i paesi in cui sono state approvate più domande? Leggi

L’economia cinese si trasforma

Due dati usciti in questi giorni confermano che l’economia cinese cresce a ritmi sempre più lenti. A marzo le esportazioni del paese asiatico sono diminuite del 15 per cento rispetto all’anno prima, mentre le importazioni sono calate del 12,7 per cento. Nei primi tre mesi del 2015, inoltre, il pil nazionale è cresciuto del 7 per cento rispetto allo stesso periodo di un anno fa, il risultato peggiore dal 2009. Leggi

La disoccupazione in Sudafrica e la violenza contro gli stranieri

In Sudafrica la popolazione è in rivolta contro gli immigrati, dopo le dichiarazioni del re zulu, Goodwill Zwelithini, che ha invitato il governo a intraprendere azioni per mandare via gli stranieri dal paese. Nei giorni scorsi almeno quattro persone sono morte nelle violenze scoppiate a Durban e oggi ci sono stati scontri nelle manifestazioni in solidarietà con le vittime.

Gli immigrati sono accusati di essere la causa dell’altissimo tasso di disoccupazione, il più alto della regione per quanto riguarda la fascia giovanile. Nel 2013 ha raggiunto il 48,4 per cento, secondo un rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro.

Dal 1995 la disoccupazione è aumentata del 15 per cento. Nel 2014 è stata del 24,3 percento. Secondo la definizione estesa di disoccupati, che comprende anche le persone che hanno smesso di cercare lavoro perché scoraggiate dalle scarse opportunità, il tasso nell’ultimo trimestre del 2014 è salito al 34,6 per cento.

I neri sono la fascia di popolazione più colpita, a causa dei bassi livelli di istruzione e la loro segregazione nelle aree più periferiche della città durante l’apartheid. Le proteste sono anche provocate dal fatto che il tasso di disuguaglianza nella distribuzione del reddito è il più alto al mondo dopo quello del Lesotho.

Inoltre, secondo un rapporto citato dal sito Africacheck, i migranti stranieri ottengono più facilmente un impiego rispetto ai sudafricani non migranti, anche se spesso si tratta di posizioni precarie e nel settore informale:

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