Gli sceneggiatori di Hollywood hanno dichiarato il 24 settembre di aver raggiunto un accordo con gli studios per mettere fine a uno sciopero cominciato quasi cinque mesi fa.
“Abbiamo raggiunto un accordo provvisorio sui vari punti del nuovo contratto triennale”, si legge in una lettera che la Writers guild of America (Wga), il sindacato degli sceneggiatori, ha inviato agli iscritti.
“È un risultato eccezionale: sono previsti compensi più alti e garanzie per gli scrittori di ogni settore”.
La lettera, visionata dall’Afp, non fornisce i dettagli dell’accordo, ma afferma che sarà messo nero su bianco nei prossimi giorni e poi sottoposto agli iscritti, che avranno l’ultima parola.
“Nessuno deve tornare al lavoro fino a quando non arriverà il via libera della Wga” afferma la lettera. “Al momento lo sciopero è ancora in corso, anche se abbiamo sospeso i picchetti”.
All’inizio di maggio migliaia di sceneggiatori di cinema e tv hanno incrociato le braccia per rivendicare, tra l’altro, retribuzioni più alte per tutti, maggiori compensi per la creazione di spettacoli di successo e garanzie contro l’uso dell’intelligenza artificiale.
Per mesi gli sceneggiatori hanno organizzato picchetti davanti alle sedi degli studios, tra cui Netflix e Disney. A luglio, quando anche gli attori sono entrati in sciopero, l’industria dell’intrattenimento statunitense è stata costretta a fermarsi quasi del tutto.
Lo stallo è andato avanti per settimane, fino a quando, negli ultimi giorni, i capi di Netflix, Disney, Universal e Warner Bros Discovery sono scesi in campo personalmente, partecipando ai colloqui.
Gli sceneggiatori sostengono che i loro stipendi non hanno tenuto il passo con l’inflazione e che la diffusione dello streaming ha ridotto i “pagamenti residui”, che aumentano i loro compensi in caso di creazione di spettacoli di successo.
Gli studios hanno garantito una maggiore trasparenza riguardo all’audience degli spettacoli in streaming, senza però rivedere i criteri con cui calcolano i pagamenti residui.
Gli sceneggiatori hanno anche chiesto di limitare l’uso dell’intelligenza artificiale, che secondo loro potrebbe essere usata in futuro per sostituirli, almeno in parte, nella creazione di sceneggiature di film e serie.
All’inizio di settembre il Financial Times ha affermato che, in base alle stime del Milken Institute, gli scioperi hanno causato perdite per cinque miliardi di dollari.
L’attuale sciopero della Wga è decisamente più lungo di quello del 2007-2008, che era durato cento giorni ed era costato all’economia della California 2,1 miliardi di dollari.
Anche se gli sceneggiatori mettessero fine allo sciopero, è comunque ancora in corso quello degli attori.
Non sono ancora cominciati, infatti, colloqui formali tra gli studios e la Sag-Aftra, il sindacato che rappresenta 160mila attori.
Ma dato che i due sindacati condividono molte rivendicazioni, un accordo con la Wga potrebbe favorire un’intesa anche con la Sag-Aftra.