Il 26 settembre il presidente statunitense Joe Biden incontrerà i lavoratori del settore automobilistico in sciopero nel corso di uno storico viaggio in Michigan. Il giorno dopo sarà la volta di Donald Trump, il suo probabile avversario alle presidenziali del 2024.
Il democratico Biden, 80 anni, ha detto di voler esprimere vicinanza ai lavoratori dei tre colossi dell’industria automobilistica, General Motors, Ford e Stellantis.
Il repubblicano Trump aveva invece già fissato una visita in Michigan per il 27 settembre.
Con le visite dell’attuale presidente e del suo predecessore, uno sciopero con importanti conseguenze economiche diventerà quindi un campo di battaglia politico.
Biden, il cui indice di gradimento è ai minimi, sta cercando di far arrivare agli elettori il suo messaggio sull’economia, e la visita in Michigan è un’occasione d’oro per corteggiare gli operai.
“Sarà un viaggio storico”, ha dichiarato il 25 settembre la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, aggiungendo che “Biden è il presidente più vicino ai sindacati della storia”.
Jean-Pierre ha affermato che la visita di Biden a una fabbrica nella contea di Wayne non ha niente a che fare con quella già programmata da Trump per il giorno successivo.
Visita rischiosa
Trump ha invece accusato Biden di averlo copiato. “Dopo aver saputo che sarei andato in Michigan mercoledì, i fascisti alla Casa Bianca hanno annunciato che Biden ci andrà il giorno prima”, ha scritto Trump in un post sui social network.
Il portavoce di Trump, Jason Miller, ha detto che quella di Biden è “una visita opportunistica da quattro soldi”.
Biden ha detto di essere al fianco del sindacato United auto workers (Uaw) perché gli operai devono ottenere una quota maggiore dei profitti dalle case automobilistiche.
Ma la sua visita presenta dei rischi in quanto il presidente deve tenersi in equilibrio tra la necessità di sostenere i lavoratori e quella di mettere fine a uno sciopero che sta costando miliardi di dollari all’economia.
Jean-Pierre ha affermato che il presidente è favorevole a un’intesa “che sia vantaggiosa per tutti”, ma che non interferirà con le trattative in corso.
Il voto degli operai
Il sostegno ai sindacati è un tratto distintivo della presidenza di Biden, e l’appoggio dello Uaw ha contribuito a fargli strappare lo stato a Trump nelle presidenziali del 2020.
Tuttavia, Biden è anche impegnato a incentivare la transizione dell’industria automobilistica verso un futuro elettrico e più ecologico.
Trump ha usato il piano verde di Biden per accusarlo di aver venduto i posti di lavoro statunitensi alla Cina.
“Quando viene tra voi fingendo di essere un lavoratore in sciopero, ricordatevi che sta vendendo i vostri posti di lavoro in Cina”, ha scritto Trump sul suo social network Truth Social.
Le speranze di Trump di vincere le elezioni nel novembre 2024 si basano in gran parte sulla conquista del voto degli operai negli stati del Michigan, della Pennsylvania e del Wisconsin, come nel 2016.
Il 26 settembre terrà un discorso davanti a uno stabilimento che produce componenti per auto a Clinton Township, nel Michigan, a circa 65 chilometri dalla fabbrica che visiterà Biden.
I democratici, tuttavia, hanno accusato Trump di essere in realtà un nemico dei sindacati.