Il 26 settembre Bruxelles ha espresso preoccupazione per il livello di disinformazione sul social network X (l’ex Twitter) e ha invitato le principali piattaforme a fare di più per contrastare le interferenze russe, temendo che possano aumentare in vista delle elezioni europee del 2024.

Nel corso di una conferenza stampa, la vicepresidente della Commissione europea Věra Jourová ha criticato lo scarso impegno di X contro le notizie false. L’occasione era la presentazione delle relazioni fatte pervenire dalle principali piattaforme online riguardo ai loro sforzi contro la disinformazione, nell’ambito del codice di buone pratiche dell’Unione europea.

Il codice, lanciato nel 2018, comprende quarantaquattro firmatari volontari, tra cui giganti come Meta (Facebook, WhatsApp), Google (YouTube) e TikTok, ma anche piattaforme più piccole.

Per misurare la disinformazione online, i firmatari hanno messo a punto degli indici e avviato una fase di verifica in tre stati membri (Spagna, Polonia e Slovacchia). Dai test è emerso che il social network X, che ha abbandonato il codice di condotta a maggio, ha “il più alto tasso di false informazioni”, ha dichiarato Jourová.

“Il proprietario del social network Elon Musk sa bene che aver abbandonato il codice di condotta non lo mette al riparo dalla legge”, ha detto, riferendosi al nuovo Digital services act (Dsa).

Il Dsa obbliga le piattaforme ad agire contro la disinformazione per evitare multe fino al 6 per cento del fatturato.

Jourová ha invitato tutte le piattaforme a intensificare la lotta contro la disinformazione russa in vista delle elezioni in Slovacchia e in Polonia, e soprattutto delle elezioni europee del prossimo giugno. “Mosca sta cercando d’inquinare il nostro spazio informativo con mezze verità e bugie per far credere che le democrazie non siano meglio delle autocrazie”, ha avvertito.