Il presidente statunitense Joe Biden al telefono con il suo collega ucraino Volodymyr Zelenskyj nel 2021 (Nicholas Kamm, Afp)

Il 28 settembre il Partito repubblicano ha avviato ufficialmente l’inchiesta per la destituzione del presidente Joe Biden, legata alle attività all’estero del figlio Hunter. I democratici considerano la procedura del tutto infondata.

I repubblicani, che da gennaio hanno la maggioranza alla camera dei rappresentanti, accusano il presidente di aver “mentito” al popolo statunitense sugli affari di Hunter Biden.

L’inchiesta è destinata quasi sicuramente all’insuccesso, ma potrebbe mettere in difficoltà la Casa Bianca in vista delle elezioni presidenziali del 2024, alle quali Biden è candidato.

Il capo della commissione d’inchiesta della camera, James Comer, ha dichiarato in un comunicato di aver trovato “una quantità schiacciante di prove del fatto che il presidente abbia abusato della sua carica per ottenere vantaggi finanziari per la sua famiglia”.

“Alla luce di queste prove, il congresso ha il dovere di aprire un’inchiesta per corruzione contro Biden”, ha aggiunto.

La prima udienza è prevista il 28 settembre.

Ian Sams, assistente speciale di Biden, ha liquidato la procedura come “un’assurdità”.

Il figlio più giovane del presidente, un ex uomo d’affari di 53 anni, è diventato uno dei bersagli preferiti della destra.

I parlamentari repubblicani lo accusano in particolare di aver concluso accordi di dubbia legalità in Ucraina e in Cina quando il padre era il vicepresidente di Barack Obama, tra il 2009 e il 2017, sfruttando il nome e i contatti del padre.

Il ruolo dell’ala trumpiana

In base alla costituzione degli Stati Uniti, il congresso può destituire il presidente per “tradimento, corruzione o altri reati rilevanti”.

La procedura si svolge in due fasi.

Al termine dell’inchiesta la camera dei rappresentanti vota, a maggioranza semplice, gli articoli di messa in stato d’accusa che descrivono nel dettaglio le imputazioni nei confronti del presidente. In caso di voto favorevole, il presidente è poi processato al senato.

Con ogni probabilità Biden sarebbe assolto perché il Partito democratico ha la maggioranza al senato.

Biden, 80 anni, ha sempre sostenuto pubblicamente il figlio, che ha un passato di dipendenze e alcuni problemi giudiziari, tra cui l’accusa di possesso illegale di un’arma da fuoco.

L’apertura di una procedura di destituzione di Biden è stata chiesta per mesi dall’ala trumpiana del Partito repubblicano, con la quale il presidente della camera Kevin McCarthy è dovuto scendere a compromessi per essere eletto a gennaio.

Finora nessun presidente statunitense è stato destituito. La camera dei rappresentanti ha approvato la messa in stato d’accusa di tre presidenti: Andrew Johnson nel 1868, Bill Clinton nel 1998 e Donald Trump nel 2019 e nel 2021. Ma tutti sono stati assolti.

Richard Nixon preferì dimettersi nel 1974 per evitare una sicura destituzione a causa dello scandalo Watergate.