Almeno cinquanta persone sono morte e decine sono rimaste ferite il 29 settembre nell’esplosione di una bomba durante una processione islamica nella provincia del Belucistan, nel sudovest del Pakistan.
Le autorità locali hanno affermato che si è trattato di un attentato suicida.
L’esplosione si è verificata vicino a una moschea, mentre i fedeli partecipavano a una processione in occasione dell’anniversario della nascita del profeta Maometto.
La commemorazione non è condivisa da tutte le correnti dell’islam.
“Una processione composta da centinaia di persone ha lasciato la moschea Madina e quando ha raggiunto la strada di Al Falah è stata presa di mira da un attentatore suicida”, ha dichiarato Abdul Razzaq Sasoli, un funzionario locale.
Il ministero degli interno ha confermato un’esplosione causata da “elementi terroristici”.
“L’attacco a persone innocenti che partecipavano alla processione per la festa del Mawlid è un atto odioso”, ha dichiarato in un comunicato.
Il responsabile dell’informazione del Belucistan, Jan Achakzai, ha invitato gli abitanti a donare il sangue per salvare i feriti e ha proclamato un lutto di tre giorni.
Ogni anno, in occasione dell’anniversario della nascita del profeta Maometto, le moschee e gli edifici pubblici del Pakistan sono illuminati e i fedeli partecipano a processioni.
Nel Belucistan sono attivi vari gruppi separatisti.
I taliban pakistani hanno affermato di non essere responsabili dell’attentato del 29 settembre.
“Il Tehrik-e-taliban non è coinvolto”, ha dichiarato il gruppo. “La nostra posizione sugli attentati con esplosivi in luoghi pubblici è inequivocabile”.