Il leader laburista Keir Starmer con la sua vice Angela Rayner (Oli Scarff, Afp)

Keir Starmer, leader del Partito laburista (opposizione), ha affermato il 10 ottobre che se vincerà le prossime elezioni “guarirà” il Regno Unito dalle “ferite” inflitte da tredici anni di governo conservatore.

I partecipanti al congresso del Partito laburista in corso a Liverpool, parlamentari e semplici iscritti, guardano con fiducia alle prossime elezioni, previste entro gennaio 2025. I sondaggi danno infatti il “Labour” ampiamente in testa.

Il Partito conservatore al potere non sembra invece aver invertito la tendenza negativa nel congresso che si è svolto la settimana scorsa a Manchester. Il tentativo del primo ministro Rishi Sunak d’incarnare il cambiamento non ha convinto, e permangono forti divisioni interne sui temi economici e sociali.

Nel suo discorso Starmer, 61 anni, considerato da molti il prossimo premier, ha affermato che “ciò che è rotto può essere aggiustato”.

Starmer ha impresso una svolta centrista al partito, allontanandosi dalle posizioni radicali del suo predecessore Jeremy Corbyn, che nel 2019 aveva condotto il Labour a una pesante sconfitta elettorale.

Rafforzamento del servizio sanitario nazionale

“Il Labour è cambiato”, ha affermato Starmer, promettendo un decennio di rinnovamento. “Non è più il partito della protesta, ma il partito che fa gli interessi del paese”.

Riguardo ai problemi economici del paese, soprattutto l’inflazione e la bassa crescita, Starmer si è impegnato a costruire un Regno Unito “forte, stabile e sicuro”.

Il programma elettorale prevederà misure per rafforzare i diritti dei lavoratori e il servizio sanitario nazionale, messo in crisi da anni di tagli. È prevista anche un’accelerazione della transizione dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili.

I laburisti si sono anche impegnati a cancellare il progetto del governo conservatore di deportare gli immigrati irregolari in Ruanda.

Il discorso di Starmer è stato interrotto da un manifestante che gli ha lanciato delle paillettes, gridando che “la vera democrazia è del popolo”.

Starmer è contestato dall’ala sinistra del suo partito e da alcune organizzazioni ambientaliste.