Il repubblicano Mike Johnson è il candidato del partito repubblicano per la carica di speaker della camera dei rappresentanti. (pool)

Negli Stati Uniti i repubblicani hanno nominato il deputato Mike Johnson come candidato alla carica di presidente della camera dei rappresentanti ( speaker). È il quarto candidato proposto dal partito conservatore, dopo che altri tre non sono riusciti a ottenere abbastanza sostegno da parte dei deputati.

La camera è rimasta senza presidente e non è stata in grado di approvare progetti di legge da quando Kevin McCarthy è stato rimosso il 3 ottobre. La nomina di Johnson, 51 anni, originario della Louisiana, è stata annunciata dalla presidente della conferenza repubblicana della camera, Elise Stefanik.

I repubblicani hanno una maggioranza ristretta sui democratici nella camera bassa del congresso, quindi il loro candidato deve avere il pieno appoggio dei colleghi di partito, altrimenti rischia di non farcela.

“In questo momento sembra che il partito repubblicano stia dicendo: ‘Vogliamo perdere’”, ha dichiarato alla Cnn il deputato del Kentucky Andy Barr. “Per me è una follia. Siamo stati eletti come maggioranza per governare e non lo stiamo facendo”. Johnson – vicepresidente della conferenza, ma senza troppa esperienza – ha perso contro Emmer all’inizio della giornata, ma si è subito rimesso in gioco dopo che un altro possibile candidato si è ritirato.

Ma tutto lascia intendere che Johnson probabilmente si scontrerà con le stesse divisioni interne al partito, che hanno finora reso impossibile l’elezione di un nuovo presidente. L’alleato di Trump, il deputato Jim Jordan, ha fallito per tre volte, perché un numero sempre maggiore di deputati repubblicani si è unito ai democratici per respingere la sua elezione.

Senza esperienza

Se Mike Johnson dovesse riuscire dove i suoi colleghi hanno fallito, sarebbe il deputato con meno esperienza a ricoprire questo ruolo in più di un secolo, non avendo mai presieduto una commissione o avuto un ruolo di rilievo al congresso.

Johnson dovrebbe anche guidare l’aula, profondamente frammentata, nel momento in cui si dovrà discutere dei finanziamenti all’Ucraina e a Israele nei loro conflitti con la Russia e con Hamas. Johnson è arrivato alla camera solo nel 2017.

Il deputato della Luisiana è noto soprattutto per essere uno dei promotori di una memoria a sostegno di un’azione legale, firmata da cento deputati repubblicani, per ribaltare i risultati delle elezioni del 2020 in quattro stati in bilico in cui Joe Biden aveva ottenuto più voti di Donald Trump.

È scontato che tutti i democratici voteranno contro il candidato repubblicano, quindi per essere eletto Johnson può permettersi di perdere l’appoggio solo di quattro repubblicani. La seduta per la votazione è stata aggiornata al 26 ottobre.