Oscar Pistorius in tribunale. (Alon Skuy, Pool)

Il 24 novembre l’ex campione paralimpico sudafricano Oscar Pistorius ha ottenuto la liberazione condizionale a partire dal 5 gennaio 2024, dieci anni dopo l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp.

“Il dipartimento dei servizi correzionali ha concesso a Oscar Leonard Carl Pistorius la liberazione condizionale, che scatterà il 5 gennaio 2024”, ha annunciato l’amministrazione penitenziaria in un comunicato, che non fornisce dettagli sulle condizioni del rilascio.

Una commissione ad hoc, composta da membri dei servizi penitenziari e da semplici cittadini, si è riunita la mattina del 24 novembre nella prigione vicino a Pretoria in cui è detenuto Pistorius, 37 anni, per stabilire se il condannato fosse “idoneo o meno al reinserimento sociale”.

“Pistorius non si è riabilitato in prigione”, ha affermato June Steenkamp, la madre della vittima, in una dichiarazione presentata alla commissione. Tuttavia, i familiari non si sono opposti formalmente alla richiesta di liberazione anticipata.

Una prima richiesta di Pistorius, condannato in appello a tredici anni e cinque mesi di prigione, era stata respinta a marzo. La commissione aveva stabilito, a sorpresa, che Pistorius non aveva scontato il periodo minimo di detenzione richiesto.

In Sudafrica i detenuti possono chiedere la liberazione anticipata dopo aver scontato metà della pena. Considerando che Pistorius era stato condannato in primo grado e poi più volte in appello, la commissione aveva deciso di far partire il conteggio dalla data dell’ultima sentenza.

Ma a ottobre la corte costituzionale ha contraddetto la commissione, stabilendo che il conteggio doveva partire dalla data della sua prima condanna.

Terapia per il controllo della rabbia

Nella notte tra il 13 e il 14 febbraio 2013 Pistorius ha sparato quattro colpi alla sua fidanzata, la modella Reeva Steenkamp, 29 anni, attraverso la porta del bagno della sua camera da letto nella sua casa di Pretoria.

Sei volte campione paralimpico di atletica, Pistorius era all’apice della sua carriera al momento dell’omicidio. Un anno prima alle Olimpiadi di Londra aveva partecipato ai 400 metri a fianco degli atleti normodotati, nonostante l’amputazione di entrambe le gambe.

“Blade Runner”, com’era soprannominato per le sue protesi in carbonio, si è giustificato dicendo di aver pensato che nel bagno ci fosse un intruso.

Nel 2014 è stato condannato a cinque anni di prigione per omicidio colposo.

La procura ha però fatto ricorso, chiedendo che il caso fosse classificato come omicidio. Nel 2017 la corte suprema d’appello ha condannato Pistorius a più di tredici anni di prigione. Abbandonato dagli sponsor, Pistorius ha dovuto vendere la casa per pagare gli avvocati.

Nell’ambito del procedimento per ottenere la liberazione condizionale, Pistorius ha incontrato i genitori di Reeva Steenkamp nel 2022. È un passo formale obbligatorio in cui i detenuti sono chiamati a “riconoscere il danno causato”.

Il padre di Reeva Steenkamp è morto nel settembre 2023.

Dopo l’annuncio della liberazione condizionale, Rob Matthews, portavoce della famiglia Steenkamp, ha dichiarato che Pistorius “dovrà sottoporsi a una terapia per il controllo della rabbia, a una terapia contro la violenza sulle donne e svolgere lavori socialmente utili”.