Alcuni deputati conservatori lasciano Downing street dopo un incontro con il primo ministro Rishi Sunak. (Adrian Dennis, Afp)

Un controverso piano del governo britannico che prevede l’espulsione dei migranti che arrivano illegalmente nel paese verso il Ruanda ha superato la sera del 12 dicembre un primo ostacolo in parlamento, facendo tirare un sospiro di sollievo al primo ministro Rishi Sunak.

“Faremo tutto il possibile per garantire che il testo diventi legge, in modo da far partire i voli per il Ruanda e fermare i barconi di migranti che attraversano la Manica”, ha affermato Sunak sul social network X.

Dopo quasi sette ore di discussioni, il progetto di legge ha ricevuto un via libera preliminare dalla camera dei comuni con 313 voti a favore e 269 contrari.

Ma la strada è ancora lunga. Prima del voto alcuni deputati del Partito conservatore che fanno parte dell’influente European research group (Erg), fautore di una Brexit radicale, hanno annunciato che in questa fase non avrebbero sostenuto il testo, che considerano troppo moderato. Hanno aggiunto che a gennaio presenteranno degli emendamenti per rafforzarlo.

“Per Sunak non è un trionfo ma una semplice tregua”, ha dichiarato all’Afp il politologo Tim Bale. “Rimangono da superare molti ostacoli”.

A quattro anni dalla netta vittoria elettorale dei conservatori, all’epoca guidati da Boris Johnson, Sunak si ritrova a capo di una maggioranza divisa, sfidata dall’ala destra del partito.

Il testo è stato messo a punto dopo che il mese scorso la corte suprema aveva bocciato una precedente versione del progetto, esprimendo preoccupazione per la sicurezza dei migranti espulsi.

L’espulsione dei migranti verso il Ruanda, annunciata nell’aprile 2022, non si è ancora concretizzata. Nel 2022 un primo volo diretto nel paese africano era stato cancellato all’ultimo momento in seguito a una sentenza della Corte europea dei diritti umani (Cedu).

L’ong Human rights watch ha definito il via libera al testo “una sconfitta per i valori umani e un duro colpo per lo stato di diritto”.

“Il nuovo trattato che ho firmato con il Ruanda e il progetto di legge che lo accompagna costituiscono una vera svolta”, ha affermato il ministro dell’interno James Cleverly davanti ai deputati, assicurando che il testo è “in linea con la Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati”.

In un messaggio pubblicato su X, Sunak ha definito il testo “il più duro mai adottato contro l’immigrazione illegale”.

“Ruanda paese sicuro”

Il testo afferma esplicitamente che “il Ruanda è un paese sicuro” e propone di non applicare alle espulsioni alcune disposizioni della legge britannica sui diritti umani, in modo da evitare ricorsi.

Ma per l’ala destra del Partito conservatore non è abbastanza. Alcuni deputati sostengono che per non avere problemi Londra dovrebbe ritirarsi dalla Cedu e da altri trattati internazionali sui diritti umani.

“L’idea che i migranti che affrontano pericolose traversate della Manica siano scoraggiati da questo fragile provvedimento è semplicemente ridicola”, ha affermato il deputato laburista Chris Bryant. “E non basta dire che il Ruanda è un paese sicuro perché lo sia davvero”.

Dopo quasi quattordici anni al potere, il Partito conservatore è in netto svantaggio nei sondaggi rispetto all’opposizione laburista.

Circa 29.700 persone hanno compiuto la traversata della Manica dall’inizio dell’anno, dopo le 45mila del 2022.