Case distrutte dalle inondazioni dovute alle piogge torrenziali, nel quartiere Mathare di Nairobi, 25 aprile 2024 (Luis Tato, Afp)

Il 29 aprile il Kenya ha rinviato di una settimana la riapertura delle scuole a causa delle forti piogge causate dal fenomeno meteorologico El Niño. Da marzo 76 persone hanno perso la vita nelle inondazioni devastanti che hanno colpito il paese dell’Africa orientale.

Il ritorno in classe degli studenti era previsto il 29 aprile, dopo le vacanze, ma le piogge monsoniche hanno danneggiato molti edifici scolastici, spingendo il ministero dell’istruzione a ritardare la ripresa delle lezioni.

“Gli effetti devastanti delle piogge su alcune scuole sono così gravi che sarebbe imprudente mettere a rischio la vita degli alunni e del personale. Prima devono essere messe in atto le misure per garantire la loro sicurezza”, ha dichiarato il ministro dell’istruzione Ezekiel Machogu.

Il ministero ha deciso di “posticipare di una settimana la riapertura di tutte le scuole primarie e secondarie, a lunedì 6 maggio”, ha aggiunto in un comunicato.

Le inondazioni hanno sommerso strade e quartieri, costringendo più di 130mila persone a lasciare le loro case, molte delle quali nella capitale Nairobi, secondo i dati pubblicati il 27 aprile.

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Sessantaquattro scuole pubbliche dell’area di Nairobi, quasi un terzo degli istituti statali di questo territorio, sono state “gravemente colpite” dalle inondazioni, ha dichiarato il 26 aprile Belio Kipsang, un alto funzionario del ministero dell’istruzione.

Nell’est del Kenya un’imbarcazione che trasportava “un gran numero di persone” si è rovesciata nella contea di Tana River, ha dichiarato la Croce rossa keniana sul social network X, aggiungendo che altre 23 persone sono state tratte in salvo.

I filmati condivisi online e trasmessi in televisione mostrano l’affondamento dell’imbarcazione stracolma, con le urla della gente. Per diverse settimane, gran parte dell’Africa orientale è stata investita da piogge torrenziali con conseguenze letali, in particolare in Tanzania, dove sono morte 155 persone.

In Burundi le autorità hanno riferito che 96mila persone sono state sfollate a causa delle piogge quasi incessanti degli ultimi mesi.