Una manifestazione di protesta nella capitale Tbilisi contro il progetto di legge sugli agenti stranieri. (Giorgi Arjevanidze, Afp)

Il 14 maggio il parlamento georgiano ha approvato un controverso progetto di legge sugli “agenti stranieri” ignorando le manifestazioni di protesta contro un testo che, secondo i detrattori, allontana la Georgia dall’Unione europea e l’avvicina alla Russia.

I deputati hanno approvato il progetto di legge in terza e ultima lettura con 84 voti a favore e trenta contrari.

Poco prima della votazione alcuni esponenti della maggioranza e dell’opposizione erano venuti alle mani in aula.

Centinaia di manifestanti si sono riuniti davanti alla sede del parlamento a Tbilisi per contestare l’adozione della legge, ha riferito un giornalista dell’Afp.

L’opposizione georgiana considera il testo illiberale e chiaramente ispirato alla legislazione russa che il Cremlino usa da anni per reprimere il dissenso.

In base alla legge, le organizzazioni che ricevono più del 20 per cento dei finanziamenti dall’estero saranno obbligate a registrarsi come “organizzazioni che perseguono gli interessi di una potenza straniera” per evitare forti multe.

Il governo, guidato dal primo ministro Irakli Kobakhidze, sostiene che la legge aumenterà la “trasparenza”, ma i critici temono che possa essere usata per reprimere le ong e i mezzi d’informazione indipendenti.

La presidente filoeuropea Salomé Zourabichvili, in aperto conflitto con il partito di governo Sogno georgiano, dovrebbe mettere il veto al testo. I leader di Sogno georgiano sostengono però di avere abbastanza voti per aggirare un eventuale veto.

“Serio ostacolo”

Nelle scorse settimane Zourabichvili aveva più volte criticato la legge, definendola “in contrasto con la volontà del popolo”.

“Fa parte di una stretegia russa di destabilizzazione del paese”, aveva aggiunto.

Poche ore prima della votazione finale in parlamento un portavoce dell’Unione europea, Peter Stano, aveva avvertito che l’adozione della legge avrebbe costituito un “serio ostacolo” all’adesione del paese caucasico.

La Georgia ha ottenuto lo status di paese candidato all’Unione europea nel dicembre 2023.

Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha reagito all’approvazione della legge elogiando “la ferma determinazione del governo georgiano a proteggere il paese dalle interferenze straniere”.