Il presidente comoriano Azali Assoumani. (Olympia de Maismont, Afp)

Il 16 gennaio il presidente uscente delle Comore, Azali Assoumani, è stato proclamato vincitore delle elezioni presidenziali del 14 gennaio, mentre l’opposizione ha denunciato brogli.

Assoumani, 65 anni, è stato confermato per un terzo mandato, ma i risultati del voto dovranno essere convalidati dalla corte suprema, il più alto tribunale del paese, che si trova nell’oceano Indiano ed è costituito da tre isole: Grande Comore, Anjouan e Mohéli.

“I miei avversari devono accettare l’esito del voto”, ha affermato Assoumani, un ex militare golpista, dopo che la commissione elettorale ha annunciato la sua vittoria al primo turno con il 62,97 per cento dei voti.

Il tasso d’affluenza è stato estremamente basso: ha votato solo il 16,3 per cento dei circa 340mila elettori chiamati alle urne.

Prima ancora dell’annuncio dei risultati, i cinque candidati dell’opposizione hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per denunciare gravi irregolarità durante le operazioni di voto.

Secondo loro, i soldati hanno perfino interrotto le operazioni di voto, sequestrando le urne, in alcune località dove Assoumani non era considerato il favorito.

“Il regime ha truccato il voto, ma noi abbiamo un piano che metteremo in atto al momento opportuno”, ha avvertito il 15 gennaio Salim Issa Abdillah, arrivato secondo con il 20,26 per cento dei voti.

Il giorno dopo il voto sono stati segnalati incidenti ad Anjouan, una roccaforte dell’opposizione, dopo la proclamazione della vittoria del candidato governatore del partito al potere.

Il 14 gennaio gli elettori erano infatti chiamati a designare anche i governatori delle tre isole.

Secondo l’opposizione, la polizia ha usato gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti.

Proteste e blocchi stradali improvvisati sono stati segnalati anche sull’isola di Mohéli.

Tagli alle forniture idriche ed elettriche

Gli osservatori dell’Unione africana hanno descritto le elezioni come “pacifiche e tranquille”.

Arrivato al potere con un colpo di stato nel 1999 (fino al 2006), Assoumani, attuale presidente dell’Unione africana, è stato eletto capo dello stato nel 2016.

Il 45 per cento degli 870mila abitanti delle Comore vive al di sotto della soglia di povertà. La vita quotidiana è resa difficile dai frequenti tagli alle forniture idriche ed elettriche, e dall’inflazione fuori controllo.