Vaccinazione contro il morbillo a Bucarest, in Romania, il 16 aprile 2018. (Daniel Mihailescu, Afp)

Tra gennaio e ottobre del 2023 i casi di morbillo in Europa sono aumentati di trenta volte rispetto al 2022, ha avvertito il 23 gennaio la sezione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), invitando i governi a rafforzare le campagne di vaccinazione.

“Nei primi dieci mesi del 2023 più di trentamila casi di morbillo sono stati registrati in quaranta dei 53 stati della regione”, che si estende fino all’Asia centrale, ha affermato l’Oms in un comunicato. Tra gennaio e ottobre del 2022 i casi erano stati 941.

I paesi più colpiti sono il Kazakistan e la Russia, con più di diecimila casi ciascuno. Con 183 casi, il Regno Unito è invece il paese dell’Europa occidentale con la più forte recrudescenza della malattia, che nel 2021 era considerata eliminata.

Cinque decessi

“Oltre a più di trentamila casi, sono stati registrati cinque decessi e quasi ventunomila ricoveri in ospedale”, ha dichiarato Hans Kluge, il direttore regionale dell’Oms. “Sono dati inquietanti. I governi devono rafforzare le campagne di vaccinazione per evitare un’ulteriore diffusione del virus”.

La ricomparsa di questa malattia infettiva altamente contagiosa, che si trasmette per via aerea e può causare complicazioni potenzialmente letali, è attribuita a un calo della copertura vaccinale durante la pandemia di covid-19.

“Durante la pandemia è aumentato in modo significativo il numero dei bambini non vaccinati per il morbillo”, si legge nel comunicato.

In base ai dati dell’Oms, più di 1,8 milioni di bambini non sono stati vaccinati nella regione tra il 2020 e il 2022.

Per evitare possibili epidemie di morbillo è importante che almeno il 95 per cento dei bambini sia vaccinato. Nel 2022 solo il 92 per cento dei bambini europei aveva ricevuto una seconda dose del vaccino.