L’ex presidente Donald Trump arriva al tribunale di Manhattan, New York, 15 febbraio 2024. (Angela Weiss, Afp)

Donald Trump non è in grado di pagare la cauzione da 464 milioni di dollari fissata da un tribunale di New York dopo la condanna a febbraio per frode finanziaria legata al suo impero immobiliare, hanno affermato il 18 marzo i suoi avvocati.

Come emerge da un documento giudiziario di cinquemila pagine, pubblicato il 18 marzo dalla sezione d’appello della corte suprema dello stato di New York, gli avvocati dell’ex presidente hanno dichiarato che pagare una cifra simile è “virtualmente impossibile”.

“L’importo della sentenza, con gli interessi, supera i 464 milioni di dollari, cioè 355 milioni più cento di interessi per Trump e otto milioni più interessi per i figli Donald Jr ed Eric, e nessuna compagnia assicurativa è disposta a garantire fideiussioni per cifre simili”, hanno aggiunto. In teoria Trump può rivolgersi a una società di cauzioni che garantisca per suo conto, ma secondo i suoi avvocati finora nessuna società ha accettato perché la somma è troppo alta.

Se non riuscirà a garantire sull’intero importo della multa, Trump non potrà presentare ricorso. E se non si troverà una soluzione entro il 25 marzo, c’è la possibilità che alcuni dei suoi beni immobiliari vengano sequestrati.

In un comunicato emesso la sera del 18 marzo, Trump ha denunciato una “caccia alle streghe” e definito la multa “incostituzionale, antiamericana, senza precedenti e impossibile da pagare per qualsiasi azienda, perfino per una di successo come la mia”.

Il 28 febbraio la sezione d’appello della corte suprema dello stato di New York aveva respinto un’offerta di garanzia da cento milioni di dollari.

L’ex presidente e i suoi due figli adulti hanno presentato ricorso sia contro la multa sia contro il divieto di dirigere aziende nello stato di New York per rispettivamente tre e due anni.

Il 16 febbraio il giudice Arthur Engoron aveva condannato l’ex presidente a pagare una multa da 354,86 milioni di dollari per frode finanziaria legata alle attività della Trump Organization, e i due figli a pagare multe da quattro milioni di dollari ciascuno.

I loro avvocati avevano definito “esorbitante e punitivo” l’importo delle multe e “illegale e incostituzionale” il divieto di dirigere aziende.

Trump era stato incriminato nell’ottobre 2022 dalla procuratrice generale dello stato di New York Letitia James.

L’ex presidente aveva poi definito la sentenza “una farsa” e insultato pubblicamente James ed Engoron.