Il presidente argentino Javier Milei durante un evento organizzato dal partito spagnolo d’estrema destra Vox a Madrid, il 19 maggio 2024. (Oscar Del Pozo, Afp)

Il 21 maggio Madrid ha annunciato il ritiro definitivo della sua ambasciatrice a Buenos Aires, aggiungendo un nuovo capitolo alla crisi diplomatica innescata dai commenti del presidente argentino Javier Milei sulla moglie del premier spagnolo Pedro Sánchez.

“Abbiamo deciso di ritirare definitivamente la nostra ambasciatrice a Buenos Aires”, ha affermato il ministro degli esteri spagnolo José Manuel Albares dopo una riunione del consiglio dei ministri, ricordando che era già stata richiamata per consultazioni il 19 maggio.

“La nostra ambasciatrice non tornerà più a Buenos Aires”, ha aggiunto, definendo i commenti del presidente ultraliberista come “senza precedenti nella storia delle relazioni internazionali”.

“Non si è mai visto un capo dello stato arrivare in un paese straniero per insultarne le istituzioni e interferire nelle sue questioni interne”, ha proseguito.

La crisi diplomatica tra Spagna e Argentina è stata innescata da alcuni commenti fatti il 19 maggio da Milei, ospite d’onore di un evento organizzato dal partito spagnolo d’estrema destra Vox a Madrid.

Nel suo discorso Milei ha contestato come di consueto le politiche socialiste, prima di scagliarsi, senza nominarla, contro Begoña Gómez, moglie del premier spagnolo.

“Le élite mondiali non si rendono conto di quanto l’applicazione delle idee socialiste possa essere devastante”, ha affermato. “Non capiscono gli abusi che genera, quante persone finiscono per aggrapparsi al potere. Perfino chi ha la moglie corrotta si prende cinque giorni per pensarci sopra”.

I suoi commenti sono una chiara allusione alla recente decisione di Sánchez di sospendere le sue attività per cinque giorni per valutare la possibilità di dimettersi, in seguito all’apertura di un’indagine preliminare sulla moglie per “traffico d’influenze” e “corruzione”.

Nel corso della sua visita a Madrid, durata tre giorni, Milei non ha incontrato né Sánchez né re Felipe VI.

Tornato a Buenos Aires il 20 maggio, Milei ha continuato la sua escalation verbale, definendo Sánchez un “codardo” e rifiutando di scusarsi, come aveva chiesto il governo spagnolo.

“Sono io la vittima”, ha aggiunto, riferendosi al fatto che alcuni membri del governo spagnolo l’hanno definito “xenofobo, razzista, negazionista e misogino”.

Il 20 maggio Sánchez ha accusato Milei di non essere “all’altezza dei legami fraterni che uniscono Spagna e Argentina”.