Le forze di sicurezza a Chibok, nello stato di Borno, il 31 marzo 2024. (Laurie Churchman, Afp)

Alcuni uomini armati hanno attaccato un villaggio nel centro-ovest della Nigeria, uccidendo almeno otto persone e rapendone circa 150, hanno affermato il 27 maggio le autorità locali.

L’attacco è avvenuto la sera del 24 maggio nel villaggio di Kuchi, nello stato del Niger, ha dichiarato all’Afp Aminu Najume, un funzionario locale.

“Gli assalitori sono arrivati in moto e sono rimasti nel villaggio per circa tre ore”, ha aggiunto.

Una fonte delle Nazioni Unite ha confermato le cifre fornite dalle autorità locali, mentre l’agenzia nigeriana di gestione delle emergenze Sema ha affermato che sono state rapite “più di cento persone”.

Non è facile valutare il numero esatto degli ostaggi, perché spesso in questi casi gli abitanti si rifugiano nella boscaglia per giorni.

I rapimenti di massa a scopo di riscatto sono molto frequenti nel centronord del paese.

Nella maggior parte dei casi gli autori dei rapimenti sono i cosiddetti banditi, ma anche i gruppi jihadisti Boko haram e Stato islamico nell’Africa occidentale (Iswap) li compiono regolarmente, soprattutto nel nordest.

Negli ultimi mesi i rapimenti di massa si sono moltiplicati mettendo in forte imbarazzo il presidente Bola Tinubu, al potere da maggio 2023, che si era impegnato a riportare la sicurezza nel paese, scosso dalle violenze jihadiste, dal banditismo e dalle tensioni intercomunitarie.

Secondo le stime dell’azienda Sbm Intelligence, dall’insediamento di Tinubu al 29 febbraio 2024 in Nigeria sono state rapite 4.777 persone.