Il presidente russo Vladimir Putin durante l’intervista con le agenzie di stampa internazionali a San Pietroburgo, il 5 giugno 2024. (Valentina Pevtcova, Pool)

Il presidente russo Vladimir Putin ha minacciato il 5 giugno di fornire armi a paesi terzi che potrebbero colpire gli interessi occidentali, se i paesi della Nato autorizzassero l’Ucraina a colpire la Russia con i loro missili a lunga gittata.

Putin ha lanciato l’avvertimento in un momento in cui i paesi occidentali sono sempre più favorevoli, a determinate condizioni, a permettere a Kiev di usare le loro armi per colpire il territorio russo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj lo sta chiedendo da mesi.

“Se i paesi occidentali autorizzassero l’Ucraina a colpire il territorio russo con i loro missili, anche noi avremmo il diritto di fornire armi dello stesso tipo alle regioni del mondo che potrebbero essere interessate a colpire gli interessi occidentali”, ha affermato Putin in un’intervista concessa a una quindicina di agenzie di stampa internazionali, tra cui l’Afp, a margine del Forum economico di San Pietroburgo.

Tuttavia, alcuni paesi della Nato, tra cui l’Italia, sono contrari all’uso delle loro armi in territorio russo, in particolare dei missili a lunga gittata e ad alta precisione, temendo che potrebbe aggravare il conflitto.

Il presidente russo ha aggiunto che “istruttori militari occidentali si trovano già in Ucraina e hanno subìto perdite, sulle quali gli Stati Uniti e i paesi europei preferiscono tacere”.

La settimana scorsa Putin aveva affermato che istruttori occidentali si trovano in Ucraina “sotto mentite spoglie di mercenari”.

La Francia sta valutando la possibilità d’inviare istruttori militari in Ucraina per accelerare l’addestramento dei soldati ucraini, e ha proposto un’iniziativa europea comune.

Altri paesi, tra cui gli Stati Uniti, hanno escluso l’invio d’istruttori militari.

Durante l’intervista, che è durata circa tre ore ed è cominciata con forte ritardo, Putin ha ribadito che la Russia è pronta a sedersi al tavolo dei negoziati e che il modo migliore per fermare la guerra è che “l’occidente smetta di fornire armi all’Ucraina”. Il presidente russo ha negato che la causa scatenante del conflitto sia stata l’invasione russa del febbraio 2022.

Perdite “molto più basse”

Putin ha rifiutato d’indicare le perdite subite dall’esercito russo dall’inizio della guerra, insistendo sul fatto che sono “molto più basse” di quelle ucraine.

Ha però affermato che 6.465 soldati ucraini sono attualmente prigionieri in Russia, a fronte di 1.348 soldati russi prigionieri in Ucraina.

Il presidente russo ha poi ribadito che la Russia non ha “ambizioni imperiali” e non ha intenzione di attaccare i paesi della Nato. “Non inventate cose che non esistono”, ha dichiarato.

Finora però Mosca ha annesso cinque regioni dell’Ucraina, e Putin ha più volte sottolineato il fatto che in passato appartenevano all’impero russo e all’Unione Sovietica.