Il leader catalano Carles Puigdemont, che l’8 agosto è riapparso a Barcellona, dopo sette anni di esilio per sfuggire alle accuse, è “fuori” dalla Spagna. Lo ha assicurato il suo avvocato a una radio catalana, il 9 agosto. “Puigdemont è fuori dallo stato”, ha detto Gonzalo Boye, senza fornire ulteriori dettagli.

Il 9 agosto aveva già detto alla televisione pubblica catalana che Puigdemont era “andato a casa”, dopo il suo breve discorso al parlamento catalano, dove successivamente si era svolta una sessione d’investitura del nuovo presidente della regione catalana.

Ancora oggetto di un mandato di arresto per il suo ruolo nel fallito tentativo di secessione della Catalogna nel 2017, Puigdemont ha trascorso gli ultimi sette anni fuori dalla Spagna, principalmente in Belgio, ma anche nel sud della Francia.

Carles Puigdemont è “quello che deve rendere pubblica” la sua posizione, ha aggiunto il suo avvocato, assicurando che il suo cliente parlerà “oggi o domani” dell’episodio che lo ha visto protagonista nelle ultime ore.

Figura centrale dei movimenti indipendentisti catalani, Carles Puigdemont aveva annunciato il suo ritorno in Catalogna per partecipare al voto d’insediamento del nuovo presidente della regione.

Alla fine si è accontentato di un breve discorso pronunciato da un podio vicino al parlamento, davanti a migliaia di sostenitori, prima di scappare via, riuscendo a eludere le forze di polizia che avrebbero dovuto arrestarlo.

Nonostante la legge di amnistia negoziata dal primo ministro Pedro Sanchez in cambio del sostegno del partito di Carles Puigdemont al suo governo, il leader è ancora ricercato dalla giustizia spagnola.

Fortemente criticata dall’opposizione di destra, questa legge di amnistia è al centro di numerosi dibattiti e il primo luglio la corte suprema ha stabilito che si applica solo ad alcuni dei reati di cui era accusato il leader indipendentista.