“Yes, she can!”: il 20 agosto Michelle e Barack Obama hanno fatto scattare in piedi più volte i partecipanti alla convention democratica a Chicago definendo la candidatura di Kamala Harris “il ritorno della speranza”.

“La speranza è tornata”, ha affermato l’ex first lady, che, come il marito, è ancora molto popolare all’interno del partito.

“Kamala Harris è più che pronta per questo momento”, ha aggiunto.

“Siamo pronti per la presidente Kamala Harris”, ha dichiarato poco dopo Barack Obama, il primo presidente nero nella storia degli Stati Uniti, prima di definire Donald Trump “un miliardario di 78 anni che si lamenta sempre e ha paura di perdere”.

“Yes, she can!”, ha aggiunto Obama, riprendendo il suo vecchio slogan.

In un’atmosfera festosa, i delegati democratici avevano in precedenza approvato la candidatura di Harris con un voto simbolico, dopo averlo già fatto formalmente con una votazione via internet.

Intanto, il 20 agosto Harris ha tenuto un comizio elettorale a Milwaukee, nel Wisconsin, nella sala in cui a luglio si era svolta la convention del Partito repubblicano.

L’attuale vicepresidente ha promesso un “futuro di libertà, opportunità, ottimismo e fede”, e ha difeso il diritto all’aborto, messo in discussione nel 2022 da una sentenza della corte suprema, diventata ultraconservatrice in seguito ad alcune nomine effettuate da Trump.

Lo stesso giorno il candidato repubblicano, impegnato questa settimana in campagna elettorale in vari stati chiave, ha dichiarato a Howell, nel Michigan, che “il crimine è fuori controllo negli Stati Uniti”, attribuendone la colpa a Harris.

In realtà gli atti di violenza sono in calo negli Stati Uniti dal 2020, quando si erano impennati in seguito alla pandemia di covid 19.

Secondo la maggior parte dei sondaggi, Harris ha un leggero vantaggio su Trump a livello nazionale.