La polizia tedesca ha ucciso un uomo che aveva aperto il fuoco vicino al consolato generale di Israele a Monaco di Baviera il 5 settembre, nell’anniversario della presa in ostaggio degli atleti israeliani durante i giochi olimpici del 1972 nella capitale bavarese.

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha “espresso orrore” per quello che ha definito un “attacco terroristico”. Le autorità tedesche sono più caute e sottolineano che “le motivazioni del sospetto” non sono ancora state chiarite.

“L’uomo aveva con sé una pistola e ha sparato diversi colpi” prima che la polizia aprisse il fuoco contro di lui, ha dichiarato alla stampa il ministro dell’interno della Baviera, Joachim Hermann.

Secondo Hermann il suo gesto “potrebbe” essere legato alla vicinanza del consolato israeliano e di un centro di documentazione sul nazismo, e al fatto che è avvenuto nell’anniversario della commemorazione della sanguinosa presa degli ostaggi, il 5 settembre 1972. All’epoca nell’attacco di un commando palestinese sono stati uccisi undici atleti israeliani, un poliziotto e cinque sequestratori.

Il 5 settembre l’uomo armato è stato visto con un’arma in pugno dagli agenti di polizia che sorvegliavano gli edifici sensibili della zona.

“Allo stato attuale delle cose, nessuno dei testimoni ha fornito indicazioni su altri autori, quindi presumiamo che la situazione sia stata risolta”, ha dichiarato Hermann.

La ministra dell’interno tedesca, Nancy Faeser, ha parlato di un “atto molto grave” e ha assicurato che “la protezione degli stabilimenti ebraici e israeliani è una priorità assoluta”.

Vista la situazione, a Fürstenfeldbruck è stata annullata la cerimonia di commemorazione delle vittime del sequestro del 1972. Interpellato dall’Afp, il Centro di documentazione sul nazismo ha confermato via email che era in corso un intervento della polizia, ma ha rifiutato di commentare.

Costruito nel 2015, questo centro, Ns-Doku in tedesco, si trova nell’ex sede del Partito nazionalsocialista tedesco dei lavoratori (Nsdap). Dallo scoppio della guerra a Gaza, l’aumento dei crimini antisemiti ha destato particolare preoccupazione in Germania, un paese che, a causa della Shoah, considera il sostegno a Israele una ragione di stato.

Nel 2019 si era verificato uno dei più gravi attacchi antisemiti nella Germania del dopoguerra: due persone erano state uccise dopo che un neonazista aveva tentato di assaltare una sinagoga ad Halle, nell’ex Germania Est, durante la festività ebraica dello Yom Kippur.

Il consiglio centrale degli ebrei in Germania stima che nel paese ci siano circa centomila ebrei praticanti e circa cento sinagoghe.