La corsa alla successione del primo ministro giapponese Fumio Kishida è cominciata il 12 settembre con un numero record di nove candidati in lizza per guidare il Partito liberaldemocratico (Pld, destra) e di conseguenza il governo.

Nove persone, tra cui due donne, hanno presentato la loro candidatura per il voto interno al partito previsto per il 27 settembre, ha annunciato il Pld.

In base al sistema politico giapponese, il nuovo leader del partito diventerà anche premier al posto di Kishida, la cui popolarità è in calo.

Il 14 agosto Kishida aveva rinunciato a candidarsi per un nuovo mandato alla guida del Pld, il partito che governa il paese quasi ininterrottamente dal 1945.

Tra i principali candidati alla carica di presidente del Pld ci sono l’ex ministro della difesa Shigeru Ishiba, 67 anni, e l’ex ministro dell’ambiente Shinjirō Koizumi, 43 anni, figlio dell’ex premier Junichirō Koizumi.

“Voglio cambiare la politica giapponese, che è ormai superata”, ha affermato Koizumi, in testa nei sondaggi, che punta a liberalizzare il mercato del lavoro, a rendere più trasparenti i finanziamenti alla politica e a “risolvere questioni che si trascinano da anni”, tra cui permettere alle donne sposate di mantenere il cognome di nascita.

Ishiba si è invece soffermato sulle tensioni regionali, citando in particolare i lanci di missili balistici appena effettuati dalla Corea del Nord.

“Non è un gioco”, ha dichiarato, aggiungendo di voler creare un’organizzazione simile alla Nato in Asia orientale.

In un paese che non ha mai avuto una donna come premier, ci sono anche due candidate. Si tratta della ministra della sicurezza economica Sanae Takaichi, 63 anni, ultraconservatrice, e della ministra degli esteri Yōko Kamikawa, 71 anni, che prò non ha molto seguito nel partito.

Kishida, 67 anni, si è insediato nell’ottobre 2021. La sua popolarità è stata minata dall’inflazione, che sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie, e dagli scandali politico-finanziari che hanno scosso il Pld.