Sotto le pressioni di Stati Uniti, Brasile e perfino Germania, la Commissione europea ha proposto il 2 ottobre di rinviare di un anno, alla fine del 2025, l’entrata in vigore del nuovo regolamento contro la deforestazione, nonostante le proteste delle ong ambientaliste.

Il regolamento per la protezione delle foreste avrebbe dovuto vietare a partire dalla fine del 2024 la commercializzazione nell’Unione europea (Ue) di molti prodotti – tra cui cacao, caffè, soia, olio di palma, legno, carne bovina, gomma e carta – in caso di provenienza da terreni deforestati dopo il dicembre 2020.

Le aziende importatrici, considerate responsabili della catena di approvvigionamento, avrebbero dovuto dimostrare la provenienza dei prodotti combinando dati di geolocalizzazione forniti dagli agricoltori e immagini satellitari.

“Ma i nostri partner globali hanno più volte espresso le loro preoccupazioni sull’attuazione del regolamento”, ha sottolineato la Commissione in un comunicato.

“Riteniamo quindi opportuno un rinvio di dodici mesi per permettere un’adozione graduale del sistema”.

Il rinvio dovrà però essere confermato dagli stati membri e dal parlamento europeo.

Discusso aspramente per anni, finalizzato alla fine del 2022 e promulgato nel 2023, il regolamento contro la deforestazione ha suscitato le dure critiche delle aziende del settore agroalimentare e di molti stati africani, asiatici e sudamericani preoccupati per i costi aggiuntivi che ricadrebbero sui loro agricoltori e allevatori.

Nel 2023 la Malaysia ha denunciato una “barriera commerciale che restringe il libero accesso al mercato” e ha chiesto il rinvio del provvedimento, come anche l’Indonesia.

Washington ha seguito il loro esempio a giugno, mentre il mese scorso il Brasile ha protestato contro “uno strumento unilaterale e punitivo che mette a rischio le esportazioni”.

A quel punto la Germania ha preso l’iniziativa all’interno dell’Unione europea, chiedendo un rinvio per dare alle aziende “il tempo di prepararsi”.

La proposta di rinvio della Commissione arriva mentre sono in corso i negoziati per un accordo di libero scambio tra l’Ue e il blocco sudamericano del Mercosur, che considera il regolamento europeo contro la deforestazione un grosso ostacolo.

“Allarme rosso sulla deforestazione”

La normativa è però considerata di fondamentale importanza dalle ong ambientaliste, che puntavano a una rapida entrata in vigore per dare l’esempio ad altre regioni del mondo.

Le ong temono che le pressioni della destra e dell’estrema destra, rafforzate dalle elezioni europee di giugno, possano indurre la Commissione a smantellare le regole ambientali adottate negli ultimi anni.

“Rinviare la legge equivale a gettare un estintore dalla finestra quando l’edificio è in fiamme”, ha affermato l’ong Mighty Earth.

“I cittadini europei non vogliono prodotti della deforestazione sugli scaffali dei supermercati”, ha dichiarato Greenpeace.

“La decisione della Commissione arriva mentre c’è un allarme rosso sulla deforestazione”, ha affermato l’eurodeputata francese Marie Toussaint.