A due settimane dall’inizio della Cop29 in Azerbaigian, le Nazioni Unite hanno lanciato il 28 ottobre due nuovi avvertimenti legati alla mancata riduzione delle emissioni di gas serra.

Secondo un rapporto pubblicato nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), i piani di riduzione delle emissioni di gas serra attualmente previsti dai governi non permetteranno di contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi rispetto all’era preindustriale, evitando quindi conseguenze catastrofiche per l’umanità.

I piani attuali porterebbero infatti a una riduzione delle emissioni di gas serra solo del 2,6 per cento entro il 2030, invece del 43 per cento necessario, rispetto ai livelli del 2019, si legge nel rapporto.

Il rapporto è una sintesi annuale degli impegni di riduzione delle emissioni, noti come Contributi determinati a livello nazionale (Ndc), che gli stati firmatari dell’accordo di Parigi devono aggiornare a intervalli regolari.

“Siamo molto lontani da ciò che serve per evitare che il riscaldamento globale paralizzi tutte le economie e distrugga miliardi di vite e mezzi di sussistenza”, ha dichiarato Simon Stiell, segretario esecutivo dell’Unfccc.

Lo stesso giorno l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), un altro organismo delle Nazioni Unite, ha avvertito in un rapporto che la concentrazione di gas serra nell’atmosfera ha raggiunto un nuovo record nel 2023.

In particolare, la concentrazione di anidride carbonica, il principale gas serra, è aumentata di più del 10 per cento negli ultimi due decenni.

I due rapporti sono stati pubblicati a due settimane dalla Cop29, che si aprirà l’11 novembre a Baku, la capitale dell’Azerbaigian, e si occuperà principalmente della questione dei finanziamenti per l’azione climatica.

Il 24 ottobre il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) aveva invece chiesto ai governi un cambio di passo nella lotta alla crisi climatica, altrimenti “la speranza di contenere l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi sarà presto morta”.

Secondo l’Unep, i piani di riduzione delle emissioni di gas serra attualmente previsti dai governi causerebbero un riscaldamento catastrofico di 3,1 gradi entro la fine del secolo.