Il 15 novembre il parco archeologico di Pompei ha introdotto un limite massimo di ventimila visitatori al giorno, aggiungendosi alla lista dei siti italiani che hanno adottato misure contro il sovraffollamento turistico.

Gabriel Zuchtriegel, direttore degli scavi archeologici di Pompei, ha dichiarato all’Afp che la decisione “è stata presa per motivi di sicurezza, sia dei visitatori sia del personale, e anche per proteggere il patrimonio”, dopo che nel 2023 quasi quattro milioni di persone hanno visitato il sito.

“Dato che sta cominciando la bassa stagione, abbiamo la possibilità di sperimentare questa misura con calma”, ha affermato. “Vogliamo garantire a tutti i visitatori un’esperienza di qualità, che non può essere quella del turismo di massa”.

In Italia vari altri siti turistici e città hanno introdotto misure per combattere il sovraffollamento turistico.

Venezia, per esempio, ha introdotto un ticket d’accesso giornaliero nei giorni di grande affluenza. Nel 2024 la misura è stata applicata in 29 giorni, mentre nel 2025 si passerà a 54.

La famosa Via dell’amore, una strada pedonale a picco sul mare nelle Cinque Terre, in Liguria, ha riaperto a luglio dopo lunghi lavori di ristrutturazione, ma i visitatori devono ora pagare un biglietto di cinque euro.

Sui ponti di Firenze di recente sono apparse scritte contro i turisti.

“Il limite di ventimila persone al giorno ci aiuterà ad arrivare a una crescita sostenibile”, ha dichiarato Zuchtriegel.

La sua idea è di estendere l’area visitabile di Pompei, come anche delle zone archeologiche limitrofe, in modo da poter ospitare più di ventimila visitatori in condizioni di sicurezza.

“Sono convinto che nel giro di poco tempo potremo aumentare il limite dei visitatori, che è comunque sperimentale”, ha aggiunto.

Patrimonio dell’umanità Unesco, Pompei è il secondo sito turistico più visitato in Italia dopo il Colosseo, e ha una superficie totale di circa ventidue ettari, un terzo dei quali ancora sepolto dalla cenere.

L’eruzione del Vesuvio del 79 dC, in cui morirono circa tremila persone, ricoprì di cenere gli edifici di Pompei, permettendone la quasi totale conservazione.