Il 17 aprile Hamas ha respinto una proposta israeliana di tregua nella Striscia di Gaza, chiedendo un accordo “completo” per mettere fine della guerra.

“Gli accordi parziali sono usati da Netanyahu e dal suo governo come copertura per i loro progetti militari e politici, e noi non possiamo essere complici di questo”, ha dichiarato Khalil al Hayya, il capo negoziatore del gruppo palestinese.

Il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich, di estrema destra, ha reagito invitando l’esercito israeliano a “intensificare l’operazione militare a Gaza”.

Il 18 marzo Israele aveva ripreso la sua offensiva militare nella Striscia di Gaza, rifiutando di passare alla seconda fase di una tregua che durava da due mesi.

Un funzionario di Hamas aveva dichiarato il 14 aprile all’Afp che la proposta israeliana prevedeva la liberazione di dieci ostaggi in cambio di una tregua di almeno quarantacinque giorni, del rilascio di 1.231 prigionieri palestinesi e dello sblocco degli aiuti umanitari.

Hamas ha consegnato la sua risposta scritta ai mediatori in Egitto e Qatar, ha dichiarato all’Afp un funzionario di Hamas.

“Siamo favorevoli a un accordo completo che preveda la liberazione di tutti gli ostaggi in un’unica soluzione in cambio della fine della guerra, del ritiro dell’esercito israeliano e del rilascio di prigionieri palestinesi”, ha affermato Al Hayya.

Israele punta invece a distruggere Hamas, al potere dal 2007 nel territorio palestinese. Di recente il governo israeliano ha ribadito che il gruppo deve disarmare e che i suoi combattenti devono lasciare il territorio.

Il 16 aprile l’esercito israeliano aveva annunciato di aver trasformato il 30 per cento del territorio della Striscia di Gaza in una “zona di sicurezza”.

“Questa strategia mira a rendere il territorio invivibile”, ha dichiarato all’Afp Agnès Levallois, del centro studi francese Fondation pour la recherche stratégique.

Intanto, il 18 aprile la difesa civile palestinese ha annunciato che almeno quindici persone, tra cui dieci membri di una stessa famiglia, sono morte in due attacchi israeliani nella Striscia di Gaza.

“I nostri soccorritori hanno recuperato i corpi di dieci membri di una stessa famiglia nella zona di Bani Suhaila, a est di Khan Yunis (sud)”, ha dichiarato il portavoce della difesa civile Mahmoud Bassal. Un secondo attacco, che ha causato cinque morti, è stato condotto a Tal al Zaatar, nel nord della Striscia.