Il 7 maggio il Cremlino ha affermato che adotterà “tutte le misure necessarie” per garantire la sicurezza delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della vittoria sulla Germania nazista, alle quali parteciperanno circa trenta leader stranieri.

Negli ultimi due giorni l’esercito ucraino ha condotto degli attacchi con i droni che hanno disturbato il funzionamento degli aeroporti nell’ovest della Russia, suscitando timori per il regolare svolgimento delle celebrazioni.

Nella notte tra il 6 e il 7 maggio gli attacchi aerei incrociati tra Russia e Ucraina hanno causato la morte di due persone a Kiev e la chiusura temporanea dell’aeroporto internazionale di Mosca.

Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha affermato che la Russia adotterà “tutte le misure necessarie” per garantire la sicurezza delle celebrazioni, il cui culmine sarà la parata militare del 9 maggio nella piazza Rossa, alla quale sarà presente anche il presidente cinese Xi Jinping.

Secondo Peskov, nella capitale russa è stato ristretto l’accesso a internet a causa delle minacce ucraine.

Le celebrazioni hanno un ruolo centrale nella propaganda del Cremlino, che ha più volte affermato che la guerra in Ucraina è una prosecuzione della guerra contro la Germania nazista.

In vista delle celebrazioni, il 28 aprile il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato una tregua unilaterale di tre giorni, dall’8 al 10 maggio.

Tuttavia, la tregua è stata duramente criticata da Kiev.

Il presidente Volodymyr Zelenskyj ha detto di non credere che la Russia la rispetterà, aggiungendo che l’Ucraina non può garantire la sicurezza dei leader stranieri presenti a Mosca.

Nella notte tra il 6 e il 7 maggio l’esercito ucraino ha portato avanti i suoi attacchi con i droni in Russia, causando “temporanee sospensioni dei voli” all’aeroporto internazionale di Mosca-Šeremetevo, secondo la compagnia aerea statale Aeroflot.

Dal 6 maggio almeno 350 voli sono stati cancellati o hanno subìto ritardi in Russia, ha affermato l’associazione russa dei tour operator.

Poche ore prima dell’inizio della tregua, l’esercito russo ha lanciato quattro missili balistici e 142 droni sull’Ucraina, secondo Zelenskyj.

A Kiev due persone, madre e figlio, sono morte e altre sette sono rimaste ferite, tra cui quattro bambini.

Sono state colpite anche le regioni ucraine di Zaporižžja, Donetsk, Žytomyr, Cherson e Dnipropetrovsk.

Dopo gli ultimi attacchi, il presidente ucraino ha chiesto agli alleati “di aumentare la pressione sulla Russia, anche con un rafforzamento delle sanzioni, per convincerla a dare una possibilità alla diplomazia”.