Cinque oppositori venezuelani che si erano rifugiati più di un anno fa nell’ambasciata argentina a Caracas sono ora “al sicuro negli Stati Uniti” in seguito a un’operazione di estrazione, ha annunciato il 6 maggio il segretario di stato statunitense Marco Rubio.
Minacciati di arresto, questi stretti collaboratori della leader dell’opposizione María Corina Machado si erano rifugiati nell’ambasciata argentina il 20 marzo 2024, quattro mesi prima delle elezioni presidenziali, in cui Nicolás Maduro è stato eletto per un terzo mandato.
“Gli ostaggi detenuti dal regime di Maduro nell’ambasciata argentina a Caracas sono ora liberi negli Stati Uniti”, ha dichiarato Rubio sul social network X, definendoli “eroi venezuelani”.
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Rubio non ha fornito alcuna informazione sulle modalità dell’operazione di estrazione.
“Il regime illegittimo di Maduro continua a minare la democrazia, a violare i diritti umani e a mettere in pericolo la sicurezza regionale”, ha dichiarato, in un momento in cui le relazioni tra Washington e Caracas sono particolarmente tese.
Machado ha espresso su X la sua soddisfazione per “un’operazione epica, condotta in modo impeccabile”. In varie occasioni aveva denunciato le condizioni di vita degli oppositori nell’ambasciata argentina, tra prolungate interruzioni di acqua ed elettricità.
Inizialmente gli oppositori rifugiati nell’ambasciata argentina erano sei. Ma nel dicembre 2024 uno di loro, Fernando Martínez Mottola, si era consegnato alle autorità ottenendo la liberazione condizionale. È però morto il 26 febbraio in seguito a problemi di salute.
Gli Stati Uniti, come l’Unione europea e l’Argentina, non hanno riconosciuto la vittoria di Maduro nelle presidenziali del luglio scorso, denunciando gravi irregolarità.
L’opposizione venezuelana ha denunciato brogli sistematici e continua a rivendicare la vittoria del suo candidato Edmundo González Urrutia.
La presidenza argentina ha elogiato in un comunicato “gli sforzi compiuti per garantire la sicurezza e il benessere dei cinque oppositori”, denunciando una persecuzione da parte del governo autoritario di Maduro.
L’ambasciata argentina a Caracas è priva di personale diplomatico dall’agosto scorso, quando le relazioni bilaterali sono state interrotte in seguito al rifiuto del presidente argentino Javier Milei di riconoscere la vittoria di Maduro.