Il 19 dicembre almeno tre persone sono morte e cinque sono rimaste ferite in una serie di attacchi, compiuti anche con coltello, nella metropolitana di Taipei, ha dichiarato all’Afp il capo dei pompieri della capitale taiwanese, precisando che anche il presunto autore è morto.

Al momento non si conosce il movente degli attacchi, ha dichiarato alla stampa il primo ministro Cho Jung-tai, confermando però che si è trattato di “atti deliberati”.

L’autore degli attacchi, che indossava una maschera, ha lanciato “cinque o sei Molotov o granate fumogene” nella principale stazione della metropolitana di Taipei, ha riferito.

Il sindaco di Taipei Chiang Wan-an ha invece dichiarato alla stampa che il sospettato “si sarebbe suicidato gettandosi da un edificio per evitare l’arresto” e che una delle vittime avrebbe perso la vita cercando di fermarlo.

Le autorità hanno annunciato un rafforzamento delle misure di sicurezza in tutta l’isola.

“Tutti i siti strategici – in particolare stazioni ferroviarie e della metropolitana, autostrade e aeroporti – sono in stato d’allerta”, ha assicurato il capo del governo.

Le immagini diffuse dall’agenzia di stampa taiwanese Cna mostrano alcuni poliziotti al lavoro intorno a una bombola di gas abbandonata sul pavimento della stazione centrale.

In un video diffuso sui social network, si vede una fitta nube di fumo all’interno della stazione.

“Faremo chiarezza in tempi rapidi e garantiremo la sicurezza dei cittadini”, ha promesso il presidente Lai Ching-te.

Atti di violenza di questo tipo sono molto rari a Taiwan, ma nel 2014 un uomo aveva seminato il terrore nella metropolitana di Taipei, uccidendo quattro persone con un’arma da taglio. L’autore dell’attacco era stato messo a morte nel 2016.