Il 23 dicembre almeno ottomila nuovi documenti provenienti dall’indagine sul condannato per reati sessuali Jeffrey Epstein sono stati pubblicati dal dipartimento di giustizia degli Stati Uniti.
Questi nuovi file includono centinaia di video e registrazioni audio, tra cui filmati di sorveglianza della cella di Epstein nell’agosto 2019, quando fu trovato morto.
Il dipartimento di giustizia ha pubblicato circa 11mila link a nuovi documenti, ma alcuni sono inattivi. Il dipartimento era legalmente obbligato a pubblicare l’intero caso entro il 19 dicembre, ma afferma di aver bisogno di più tempo per divulgare i documenti rimanenti, al fine di proteggere al meglio le vittime le cui identità potrebbero essere rivelate in queste migliaia di foto, video e testi.
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L’opposizione democratica, tuttavia, vede questo ritardo come una manovra politica che serve a impedire la divulgazione di informazioni presumibilmente dannose per il presidente Donald Trump, che appare in molte foto accanto a Jeffrey Epstein.
“Si tratta chiaramente di un insabbiamento”, ha dichiarato il leader democratico del senato Chuck Schumer, presentando un disegno di legge per aumentare la pressione sul dipartimento di giustizia, che a suo avviso ha “violato la legge” non rendendo pubblico tutto entro il 19 dicembre.
“Il dipartimento di giustizia deve smettere di proteggere uomini ricchi e potenti che non sono stati incriminati” in questo caso, ha affermato il rappresentante democratico Ro Khanna, che ha presentato il disegno di legge il 22 dicembre, chiedendo la pubblicazione di documenti specifici del caso.
La pubblicazione di questi documenti, derivanti dall’indagine sull’influente finanziere e molestatore sessuale di New York, morto nel 2019 prima del processo, ha lo scopo di far luce sui suoi legami con personaggi di spicco, tra cui il presidente repubblicano.
Mentre durante la sua campagna del 2024 si era impegnato a pubblicare questi documenti, Donald Trump ha poi fatto marcia indietro, denunciando una “bufala” orchestrata dai democratici.
La base elettorale di Trumo, ossessionata da questo scandalo, ha reagito con rabbia quando il dipartimento di giustizia ha annunciato la scorsa estate di non aver trovato nuove prove che giustificassero la pubblicazione di ulteriori documenti o procedimenti giudiziari.
Dopo mesi di proteste, il presidente è stato costretto a cedere alle pressioni del congresso, tra cui quelle degli stessi parlamentari repubblicani, firmando a novembre un disegno di legge che impone alla sua amministrazione di pubblicare tutti i documenti del caso in suo possesso, che non sono secretati.