Dal Portogallo alla Bulgaria, un’intera generazione di lavoratrici e lavoratori qualificati sta sfruttando la libera circolazione per cominciare la propria carriera nell’Europa del nord o occidentale. La fuga di cervelli ostacola però spesso lo sviluppo economico dei paesi da cui i più giovani se ne vanno. Dal 2010 al 2022, per esempio, la Grecia ha perso più di un milione di lavoratori, la maggior parte dei quali spesso laureati. Molti lasciano il loro paese a malincuore, soprattutto a causa degli stipendi troppo bassi o di impieghi poco qualificati.

La libera circolazione dei lavoratori è un punto di forza dell’Unione, ma a volte può essere legata a scelte sofferte e quasi obbligate. Per questo alcuni governi stanno studiando delle strategie per far tornare i giovani qualificati.

Questo reportage video è prodotto dalla piattaforma europea Arte ed è disponibile in nove lingue grazie a un progetto di collaborazione tra vari giornali europei: El País (Spagna), Gazeta Wyborcza (Polonia), Internazionale (Italia), Ir (Lettonia), Kathimerini (Grecia), Le Soir (Belgio) e Telex (Ungheria). Il progetto, coordinato da Arte, si chiama Emove ed è finanziato dall’Unione europea nell’ambito delle sue politiche multimediali.

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