02 ottobre 2018 12:41

Il rapporto degli autori con la loro lingua, e delle lingue tra loro, è il filo conduttore di una serie di incontri dedicati alla letteratura in questa edizione del festival di Internazionale.

Il 5 ottobre si discuterà delle difficoltà della traduzione letteraria, in un incontro tra Ann Goldstein (a lungo copy editor del New Yorker e traduttrice di Elena Ferrante) e lo scrittore e traduttore dall’inglese Marco Rossari, moderato da Alberto Notarbartolo di Internazionale. Lo stesso giorno, lo scrittore Paolo Giordano cercherà di infrangere la tradizionale barriera tra scienza e letteratura raccontando come i grandi temi scientifici possano trasformarsi in materia narrativa. Sempre il 5 ottobre tornerà l’appuntamento con i consigli per affrontare le perversioni letterarie a cura di Guido Vitiello, professore, saggista e autore della rubrica Il bibliopatologo risponde, pubblicata sul sito di Internazionale.

Sabato 6 ottobre si ricorderà l’opera di alcuni grandi scrittori che, per lavoro, hanno fatto i giornalisti, come Hemingway o Foster Wallace, in un reading letterario di Leonardo Merlini, giornalista di Askanews. Lo stesso giorno Jhumpa Lahiri rifletterà sul rapporto tra identità e lingua a partire dal suo ultimo romanzo Dove mi trovo (Guanda 2018), che è anche il primo che l’autrice scrive in italiano. Ad accompagnarla Domenico Starnone, scrittore e autore della rubrica Parole su Internazionale.

Lo stesso giorno sarà la volta dello scrittore britannico Hanif Kureishi, autore del noto romanzo Il budda delle periferie, che ripercorrerà le tappe del suo percorso di scrittore con Marino Sinibaldi.
Domenica 7 ottobre sempre Kureishi incontrerà Zadie Smith sul palco del Teatro comunale, per discutere del rapporto tra letteratura e libertà.

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