24 novembre 2017 17:56

Guy Tillim
Via Nizza, Macro, Roma
Fino al 26 dicembre 2017
“In molti paesi africani il passato coloniale si mescola al presente in modi spesso contraddittori”, spiega il fotografo sudafricano Guy Tillim. Nel suo ultimo progetto, Museum of the revolution – con cui ha vinto il premio della fondazione Henri Cartier-Bresson 2017 – ha indagato i paradossi dei paesi africani che hanno avuto un passato coloniale, ritraendo le tracce ancora esistenti di quegli anni. Anche nella serie Joburg: points of view del 2013, Tillim sfidava il lettore a osservare la realtà in modo diverso: “Johannesburg mi sembrava un grande puzzle. Volevo fotografarla in piccole parti per poi rimetterle insieme e creare un nuovo ritratto. Ma mi sono reso conto che era inutile. Dovevo lasciare che fossero i luoghi a parlare attraverso di me”. Queste due serie e altri lavori sono esposti nella prima mostra antologica italiana dedicata a Tillim.

PhotoLux festival
Lucca
Fino al 10 dicembre 2017
“Ho creato questa serie per costruire un set simbolico di ritratti ispirato alla mie origini e alle culture in cui sono cresciuta”, spiega la fotografa Marie Hudelot, di nazionalità francese e algerina. Guardando al mondo della pittura – e in particolare alle nature morte – Hudelot mette insieme oggetti provenienti da tradizioni diverse. Il suo lavoro è esposto al festival PhotoLux di Lucca, che quest’anno è dedicato ai fotografi che hanno raccontato il Mediterraneo come luogo dove da millenni si incontrano e scontrano culture diverse. Oltre alle foto di Hudelot sono esposte quelle di Bernard Plossu, Jacques Henri Lartigue, Paolo Verzone e Nick Hannes.

I bolscevichi al potere. 1917 – 1940
Casa di vetro di Milano
Fino al 10 marzo 2018
In occasione del centenario della presa del palazzo d’Inverno a Pietroburgo – avvenuto nella notte tra il 7 e l’8 novembre 1917 (il 25 e 26 ottobre secondo il calendario giuliano) – una mostra composta da quasi sessanta immagini provenienti da vari archivi internazionali (tra cui alcuni musei russi) distribuiti in Italia da Agf–Agenzia giornalistica fotografica. L’esposizione, curata da Alessandro Luigi Perna, ripercorre la storia russa dalla caduta dello zar Nicola II alla rivoluzione d’ottobre, dalla guerra civile alla nascita dell’Unione Sovietica, dalla morte di Lenin alla nomina di Stalin, dalle deportazioni degli anni trenta ai rapporti con Adolf Hitler, fino all’assassinio di Trotsky.

Osservare la Terra
Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (Iccd), Roma
Fino al 9 gennaio 2018
La fotografia ha avuto una funzione centrale nel percorso che ha permesso di includere il paesaggio e i fenomeni geologici nel patrimonio nazionale. Fabio Barile ha realizzato un lavoro partendo dall’archivio dell’Iccd di Roma, che ha selezionato alcune stampe storiche – diverse per formato, tecnica e presentazione dell’immagine – sulle conformazioni geologiche simili a quelle che lui aveva fotografato. La mostra è divisa in quattro sezioni che documentano altrettante fenomenologie geologiche: l’erosione, la dissoluzione, il vulcanismo e la sedimentazione.

Monsanto: a photographic investigation
Spazio Labo’, Bologna
Fino al 12 gennaio 2018
Per cinque anni il fotografo franco-venezuelano Mathieu Asselin ha documentato le attività della Mosanto, la multinazionale statunitense specializzata in biotecnologie agrarie. Viaggiando negli Stati Uniti e in Vietnam ha realizzato un’indagine che ricostruisce la storia del gigante dei pesticidi e delle sementi ogm attraverso ritratti, foto di paesaggio, still life e materiali d’archivio. Asselin ha esaminato articoli di giornale, sentenze e filmati e ha parlato con testimoni. Un altro aspetto del suo lavoro ha riguardato le strategie di comunicazione e propaganda dell’azienda. Il percorso espositivo è stato organizzato per raccontare l’evoluzione del lavoro di Asselin che sin dall’inizio è stato pensato per diventare un libro.

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