11 luglio 2012 13:31

Nel luglio del 1995 a Srebrenica, una città nell’est della Bosnia Erzegovina, i soldati serbobosniaci guidati dal generale Ratko Mladić hanno massacrato circa ottomila uomini e ragazzi bosniaci di religione musulmana. La città, che era stata dichiarata zona di sicurezza delle Nazioni Unite, fu conquistata l’11 luglio, nonostante la presenza di un contingente di caschi blu olandesi.

Quello di Srebrenica è il più grave massacro avvenuto in Europa dalla seconda guerra mondiale, ed è considerato dalla giustizia internazionale un genocidio. La tragedia avvenne nel corso della guerra in Bosnia Erzegovina, cominciata alla fine di marzo del 1992.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it