24 febbraio 2016 15:56

Nel cuore dello stato di Minas Gerais, in Brasile, centinaia di minatori abusivi esplorano in cerca di diamanti gli enormi crateri lasciati dalle grandi compagnie minerarie.

L’area è stata scavata in cerca di pietre preziose fin dai tempi della schiavitù e fino a pochi anni fa le compagnie minerarie multinazionali estraevano i diamanti senza preoccuparsi per i danni causati al terreno e al fiume Jequitinhonha, che attraversa la regione. La zona, conosciuta come Areinha, è stata devastata ed è diventata una terra di nessuno in cui piccoli gruppi di minatori tentano la fortuna con tecniche artigianali, utilizzando coltelli di legno, scatolette di metallo, pompe per l’acqua e nessuna infrastruttura. Vivono in capanne di legno, senza né elettricità né acqua corrente.

Durante il processo di estrazione, che può durare settimane, il gruppo, formato al massimo da dieci persone, scava il terreno fino a 50 metri di profondità. Le rocce sono estratte con l’ausilio di piccole pompe alimentate dai motori di vecchi camion. I minatori quindi usano le mani per cercare tra le rocce. Se sono fortunati, troveranno alcune pietre preziose.

Il fotografo dell’Associated Press Felipe Dana ha presentato una raccolta di foto di questi minatori durante un seminario a cura del World Press Photo che si è tenuta a Città del Messico nel dicembre del 2015.

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