08 giugno 2017 19:54

Nel centenario della rivoluzione d’ottobre il museo Man di Nuoro organizza la mostra Amore e rivoluzione, che propone un punto di vista insolito sulle avanguardie visive russe.

I curatori, Heike Eipeldauer e Lorenzo Giusti, hanno compiuto una rilettura della produzione avanguardistica dell’epoca partendo da sei autori, appartenenti alla prima generazione, accomunati dalla ricerca di nuovi linguaggi espressivi attraverso forme diverse come la fotografia, la grafica, la scultura, la pittura, l’illustrazione e il collage. Un altro elemento in comune è che i sei artisti sono stati legati anche nella vita privata: Natalja Gončarova e Michail Larionov, Varvara Stepanova e Aleksandr Rodčenko, Ljubov Sergeevna Popova e Alexander Vesnin.

L’obiettivo è di raccontare così il legame tra arte e vita tra artisti che vivono un periodo intenso, in cui l’impegno politico si fonde completamente con la creatività. I movimenti d’avanguardia nati dopo la rivoluzione bolscevica del 1917 portano alla ribalta una quantità notevole di artiste, che in alcuni casi superano l’opera dei colleghi uomini e dei loro compagni. Le coppie di Amore e rivoluzione rappresentano la realizzazione, breve ma fondamentale per quegli anni, di uno spazio utopico in cui la creazione collettiva diventa una vera alternativa all’opera del genio solitario, e dove è possibile la conquista, almeno ideale, della parità di genere.

Tra le coppie protagoniste della mostra, Varvara Stepanova e Aleksandr Rodčenko sono i più giovani di questo gruppo. I due si frequentano da studenti alla scuola d’arte di Kazan tra il 1910 e il 1913; si trasferiscono a Mosca per perfezionare gli studi e nel 1916 cominciano a convivere. Insieme entrano nel mondo dell’arte: lui grazie all’architetto Vladimir Tatlin che lo invita a partecipare a una mostra futurista, mentre lei sperimenta con l’interazione tra poesia e suono. Diventano subito protagonisti del costruttivismo, un movimento che parte dal futurismo russo per creare un’arte che usi materiali nuovi, mai utilizzati prima di allora, adatta a raccontare la modernità. All’inizio della sua carriera Rodčenko si dedica quindi alla pittura astratta che abbandona nel 1924 per la fotografia, la scenografia, i manifesti di propaganda e il design. Stepanova segue la strada della grafica collaborando nell’editoria e sperimentando con collage e fotomontaggi; in seguito si specializza nel textile design, il disegno e la progettazione di prodotti tessili. Dagli anni trenta, entrambi saranno emarginati dal socialismo sovietico e dal regime di Stalin.

Amore e rivoluzione rimarrà aperta fino al 1 ottobre.

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