06 aprile 2018 17:50

La fotografa giapponese Izumi Miyazaki trasforma oggetti e scene di vita quotidiana in autoritratti ironici, surreali, a volte macabri. Nonostante il suo volto da bambola, con lo sguardo fisso che non trasmette alcuna emozione, le situazioni che costruisce sono coinvolgenti e toccanti. “Non penso che le mie foto mostrino la mia personalità, o se lo fanno non me ne rendo conto. Scatto autoritratti e sono la modella di me stessa, ma vedo questa modella come un’altra persona”, spiega Miyazaki.

La giovane artista crea dei collage, a volte clonando la sua immagine, per condurre lo spettatore in strani mondi. Dice di non voler trasmettere alcun messaggio, ma di riflettere sulla cultura giapponese, di cui a volte prende in giro gli stereotipi. “Come figlia unica forse sono cresciuta un po’ in solitudine, ma oggi quando realizzo le mie foto e poi le guardo non mi sento sola”.

Tra le sue fonti d’ispirazione ci sono il pittore belga René Magritte, la fotografa statunitense Alex Prager e l’artista giapponese Miwa Yanagi, oltre alle serie tv e alle riviste di moda. Miyazaki ha cominciato a scattare con la macchina fotografica della madre quando era al liceo.

Oggi il suo blog su Tumblr, aperto nel 2012, è seguito da migliaia di persone. Le sue foto sono esposte a Parigi alla galleria Bergonzo first floor fino al 30 aprile, e dal 14 aprile a Kyoto nell’ambito del Kyotographie, il festival di fotografia della città giapponese.

Le foto di Miyazaki sono pubblicate su Internazionale 1250, in edicola dal 6 aprile 2018.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it