14 gennaio 2020 17:44

Fino al 31 gennaio a Bamako, in Mali, si svolge la 12esima edizione della Biennale di fotografia e video Les Rencontres de Bamako.

Quest’anno il titolo della manifestazione è Courants de conscience (Flussi di coscienza), scelto come metafora di un flusso di idee, di popoli e di culture, del continente africano e delle sue diaspore.

Sono quasi 85 gli artisti in mostra. Tra questi, Adama Jalloh con la serie autobiografica Love story, cominciata nel 2015 e ancora in corso. Nata a Londra nel 1993, da genitori originari della Sierra Leone, Jalloh esplora temi come l’identità per ripercorrere la sua storia familiare. Il lavoro della fotografa sudafricana Jodi Bieber è il risultato di un progetto realizzato con 45 giovani nati dopo il 1994, l’anno in cui si svolsero le prime elezioni a suffragio universale, che segnarono la fine dell’apartheid.

Nel programma della biennale ci sono anche le mostre di alcuni collettivi, come l’organizzazione nigeriana Invisible borders, che presenta un progetto sulla libera circolazione delle persone nel continente africano; e poi Kamoinge, il gruppo di fotografi neri, fondato nel 1969 per far conoscere il movimento dei diritti civili.

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