20 maggio 2021 12:41

A San Donato Milanese è in corso la terza edizione del premio internazionale di fotogiornalismo Andrei Stenin, dedicato al fotografo russo morto nel 2014 mentre documentava la guerra in Ucraina.

Il concorso è diviso in quattro sezioni: notizie principali, sport, il mio pianeta e ritratto. Il mio pianeta si concentra sui lavori che affrontano le problematiche ambientali e il loro impatto sugli esseri umani.

In questa sezione, il reporter Sumit Sanyal ha vinto il premio per la migliore foto singola, documentando gli abitanti dell’isola di Mousuni, in India, che convivono con l’erosione della terraferma. Per la migliore serie fotografica è stato scelto il russo Sergei Parshukov. In La capitale del mondo che scompare racconta di Vorkuta, la città più orientale d’Europa, oltre il circolo polare artico. Nata negli anni trenta come insediamento per gli operai che lavoravano nelle miniere, in epoca stalinista ospitò un grande campo gulag, in cui furono esiliati prigionieri da tutto il mondo. Nel 1951 c’erano circa 73mila detenuti e venne ribattezzata “capitale del mondo”, ma oggi Vorkuta si sta spopolando. Oggi i suoi abitanti sono meno di 60mila e la maggior parte dei villaggi nati intorno alle miniere sono dei luoghi fantasma. Vorkuta è diventata una città da lasciarsi alle spalle, vittima del progresso tecnologico, delle politiche globalizzate e dell’esaurimento delle risorse naturali.

Il premio Stenin è organizzato dal gruppo Rossiya Segodnya, sostenuto dalla commissione della Federazione Russa per l’Unesco, che supporta i giovani fotogiornalisti. I vincitori saranno in mostra negli spazi di Cascina Roma Fotografia e nelle strade di San Donato Milanese fino al 30 giugno.

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